5 Aprile 2017

Meno overdose e “pendolari” da Firenze, eroina più cara: ecco come è cambiato lo spaccio in città


Cambia il fenomeno dello spaccio in città: la piazza pratese risulta non essere più un buon mercato come qualche anno fa, il fenomeno è comunque ancora presente, ma meno visibile e più sommerso. La droga più diffusa è l’eroina, ma è fortemente utilizzata anche la cocaina. L’utenza pratese e quella pistoiese restano stabili, mentre diminuiscono i fiorentini. Uno spaccio meno su piazza ma più a chiamata, cosa che ha portato anche all’aumento dei prezzi. Diminuiscono invece i casi di overdose. E’ quanto è emerso nel corso dell’audizione degli operatori di strada e del Serd della asl davanti alle commissioni sicurezza e politiche sociali.
Rispetto ad un anno, fa, l’utenza di tossicodipendenti entrata in relazione con gli operatori del progetto Outsiders è rimasta per lo più stabile. Da marzo 2016 ad oggi i contatti sono stati 711 su 242 persone, per la maggior parte si tratta di uomini. I consumatori provengono per il 39% da Prato, segue Pistoia, Firenze e una minima parte, il 6% circa, arriva da fuori regione. Per quanto riguarda i 94 consumatori di droghe di Prato l’1% sono minorenni, il 32% ha tra i 18 e i 25 anni, il 28% tra i 26-35 anni, mentre il 39% sono over 35. Sono per lo più italiani, il 76% circa. Da rilevare come una buona fetta di consumatori siano disoccupati o totalmente inoccupati. La maggior parte degli utenti ha un alloggio, solo il 9% sono senza fissa dimora. Cambia anche il lavoro degli operatori, che diventa quindi più mobile. Due le criticità maggiori, la resa dei materiali, che è diminuita, e l’aspetto sanitario: i consumatori vanno ad assumere droga in luoghi sempre più impervi e spesso sporchi.
Si è notato, infine, che gli interventi di repressioni, a seconda della città in cui vengono effettuati, provoca spostamenti temporanei sulle città vicine. “Questo aspetto conferma una serie di osservazioni fatte anche in passato e ci descrive il territorio di area vasta che va da Pistoia a Firenze come un territorio complicato”, ha detto il vicesindaco Simone Faggi. “E questo mi fa dire che sempre di più serve operare con politiche di contrasto coordinate, per operare nella dimensione dell’area vasta e non di un solo territorio”.
Secondo Faggi, “i risultati positivi del progetto Outsider dimostrano che il tema della tossicodipendenza non si può affrontare solo con la repressione, che pure deve esserci, e senza la prevenzione e l’intervento degli operatori di strada e di prossimità, perché altrimenti si realizzerebbe il ponte che riesce a mettere in comunicazione i consumatori con i servizi socio-sanitari”.

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