7 Giugno 2017

In carcere il 40enne che aveva perseguitato la ex di 20 anni fa: ha tentato di depistare le indagini ingaggiando un “falso” piromane


Si aggrava la posizione del 40enne di Carmignano, un artigiano con moglie e figli, che due settimane fa è sottoposto ai domiciliari per il reato di atti persecutori nei confronti di una donna di Montemurlo e di suo marito, con la quale aveva avuto una breve relazione circa venti anni fa. La misura cautelare è stata aggravata, su richiesta del pubblico ministero Laura Canovai, e l’indagato si trova adesso detenuto nel carcere della Dogaia.
Nel corso delle indagini, condotte dai carabinieri e dal nucleo di polizia giudiziaria della polizia municipale, sono emersi ulteriori elementi, anche successivi alla misura cautelare emessa nei confronti dell’uomo, che hanno portato a ritenere che il 40enne potesse costituire ancora una minaccia per i due coniugi. In particolare, trovandosi ai domiciliari, l’uomo ha fatto avere ad una persona di fiducia una lettera in cui gli chiedeva di appiccare alcuni incendi nella zona di Montemurlo e di bruciare anche la missiva. Un modo per depistare le indagini e allontanare da sé la responsabilità per l’incendio dell’autovettura della vittima, facendo pensare che potesse essersi trattato dell’azione di un piromane. Gli inquirenti sono entrati in possesso della lettera e hanno chiesto l’aggravamento della misura cautelare, sia per il rischio di reiterazione del reato, che per il pericolo di inquinamento probatorio.

Lo stalker aveva iniziato a tormentare la ex circa un anno fa, dopo aver casualmente incontrato un’amica della donna. Da quel momento ha cercato insistentemente di rientrare in contatto con lei, prima con messaggi sulla chat di Facebook e con lettere raccomandate, inviate ai genitori della donna e sul luogo di lavoro nelle quali professava il suo “amore”. Poi con calunnie verso il marito di lei e la loro famiglia, accusandoli falsamente di essere spacciatori. In seguito la coppia subì una serie ininterrotta di episodi di vandalismo con scritte sui muri dell’abitazione, danneggiamenti della porta di casa, delle autovetture nel parcheggio condominiale e da ultimo l’incendio dell’autovettura della donna, avvenuto di notte, mentre l’auto era parcheggiata sotto casa. Proprio per depistare le indagini su quest’ultimo episodio, l’indagato ha tentato di contattare un “falso” piromane disposto ad appiccare roghi per scagionarlo. Il piano non è andato a segno e il quarantenne, ieri pomeriggio, è stato condotto alla Dogaia in esecuzione del provvedimento emesso dal Tribunale di Prato.

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