“E’ il triste epilogo di una scelta sciagurata compiuta dalle giunte di sinistra con sindaci Mattei e Romagnoli”. Così il coordinatore provinciale di Forza Italia Erika Mazzetti definisce la sentenza di appello della Corte di Londra che ha sancito la legittimità dei contratti derivati sottoscritti dal Comune di Prato, tra il 2002 e il 2006.
“Scelta sciagurata – spiega Mazzetti – non tanto per aver deciso di modificare la natura del debito da tasso fisso a tasso variabile (poteva avere un senso quando l’aspettativa era di una diminuzione generalizzata dei tassi di interesse sia pure mitigata dall’operazione swap) ma perché il Comune decise di legarsi mani e piedi a Dexia Crediop”.
Il processo penale di primo grado, conclusosi al Tribunale di Prato con l’assoluzione del funzionario di Dexia, ha escluso che il Comune sia stato vittima di una truffa nella sottoscrizione dei contratti. Forza Italia torna tuttavia a sottolineare le anomalie nella procedura, già segnalate dal partito nelle aule consiliari e alla Procura della Repubblica e della Corte dei Conti. Tra queste ci sono l’accettazione del Foro di Londra competente per eventuali controversie e il duplice ruolo di Dexia come Advisor (consulente) e sottoscrittore dei titoli di debito emessi dal Comune, circostanza che rendeva il Comune “parte debole del contratto, oltre che segnalare un evidente e clamoroso conflitto di interessi”.
“Dexia, in pratica, svolgeva sia il ruolo di consigliere del Comune indicando le procedure da seguire per l’emissione dei titoli che di sottoscrittore dei titoli medesimi – scrive Erika Mazzetti -. Come non si sia percepito, all’epoca, che questo rapporto fosse inquinato dai troppi ruoli svolti dai medesimi soggetti è un mistero che si spera possa essere risolto nel proseguo del procedimento penale anche nei confronti di chi allora rivestiva ruoli decisionali nell’amministrazione comunale”.
“Allo stato – continua il coordinatore di Forza Italia – non resta che sottolineare come le giunte di sinistra abbiano recato danni inenarrabili alla città (serve ricordare il caso Creaf?) con decine e decine di milioni di euro che ben potevano impiegati per altri e migliori obiettivi. Resta anche il rammarico che l’impegno della giunta Cenni a porre rimedio ai disastri combinati da altri non abbia avuto l’esito sperato, ma quando l’Amministrazione Comunale (Mattei e Romagnoli) si è genuflessa rispetto a Dexia accettando il foro di Londra come competente esclusivo a dirimere le controversie aveva già reso estremamente difficoltosa la difesa dei diritti e delle ragioni del Comune di Prato”.
Sull’esito della vicenda Swap interviene anche la consigliera comunale indipendente Marilena Garnier. “Provo indignazione e rabbia. Indignazione per la scelleratezza compiuta nel sottoscrivere gli Swap senza premunirsi adeguatamente di avere almeno una scappatoia legale firmando questo contratto capestro – attacca la consigliera -. Rabbia perché il nostro sindaco e tutto il PD avrebbero dovuto usare la stessa faccia terrorizzata che avevano ieri in Consiglio comunale, indicando chiaramente i responsabili di tale scempio, da ricercarsi nel proprio partito. Questo avrebbe dovuto dire il sindaco Biffoni. Cambiano i tempi ma non cambiano i modi: dal Creaf agli Swap è tutto un giocare in perdita – conclude – con i soldi dei cittadini”.