8 Luglio 2017

Skin fa ballare l’anfiteatro del Centro Pecci. Stasera tocca a Pape Diouf alla Corte delle Sculture VIDEO


La leader degli Skunk Anansie ospite d’eccezione nell’ambito della Prato Estate 2017. Ieri sera all’anfiteatro del Centro Pecci, Skin è stata protagonista di un dj set speciale che ha segnato la riapertura della storica arena del Museo, da mille posti, dopo i lavori complessivi di restyling e manutenzione. I fan della cantante, icona pop rock, non si sono fatti sfuggire l’occasione di vedere l’artista vestire i panni della dj: quando non è impegnata in tournée, Skin torna infatti sempre al suo primo amore, la consolle, con apparizioni a Londra e serate in tutta Europa, da Roma a Ibiza passando per la Svizzera. Il suo approccio fresco alla musica mixato con il suo stile eclettico fanno diventare ricercatissima questa regina del rock. L’evento che ha visto la partecipazione di poco meno di mille persone, era promosso dall’assessorato alla Cultura del Comune e curato da Alessandro Rubino in collaborazione con Capanno 17. Ad affiancare Skin il dj Luca di Venere.

Il concerto di questa sera di Pape Diouf, che si sarebbe dovuto tenere nell’arena del Museo, è stato spostato invece alla Corte delle Sculture della Biblioteca Lazzerini, sempre con inizio alle ore 21.30. Alla base del “trasloco” c’è una contestazione mossa dalla Commissione di vigilanza sui pubblici spettacoli che durante un sopralluogo effettuato ieri ha ravvisato criticità rispetto alla caratteristiche strutturali delle scalinate dell’anfiteatro. Ieri, in occasione del concerto di Skin, i gradoni non sono stati utilizzati, sfruttando l’intera piazza per il pubblico. Il concerto di Diouf è stato invece trasferito alla Lazzerini. La Commissione tornerà a riunirsi lunedì mattina in vista dell’altro live in programma: lo spettacolo di Enzo Avitabile del 10 luglio, nell’ambito del Festival delle Colline. Anche le regole più stringenti sulla sicurezza delle manifestazioni pubbliche contenute in una circolare del Capo della Polizia Franco Gabrielli, dopo i fatti di Torino, rendono la macchina operativa degli eventi all’aperto più complessa.

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