9 Gennaio 2018

Accorpamento sezione fallimentare del Tribunale, il presidente dei Commercialisti Ravone: “Una decisione senza fondamento logico”


Prato, dopo Milano, è la seconda provincia d’Italia per rapporto tra numero di partite iva e abitanti. Non ha un fondamento logico la decisione del Ministero di declassare la sezione fallimentare del Tribunale di Prato e accorparla a quella di Lucca. Togliendo un pilastro fondamentale per la giustizia si andrebbe a creare un grave disservizio per tutti i cittadini, gli imprenditori e i professionisti. La scelta di accorpare le sezioni fallimentari dovrebbe basarsi su altri criteri: dove ci sono più partite iva e più imprese è più facile che ci sia, purtroppo, un numero più elevato di procedure e di conseguenza la necessità maggiore di avere una sezione fallimentare in città”.

Così Filippo Ravone, presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Prato commenta l’ipotesi, contenuta nella riforma delle procedure fallimentari, che prevedrebbe l’accorpamento della sezione fallimentare del Tribunale di Prato a quella di Lucca.

“La cancelleria fallimentare di Prato è stata la prima del nostro Tribunale, e una delle prime in Italia, grazie anche al contributo dei commercialisti, ad aver visto l’introduzione del processo civile telematico”, precisa ancora Ravone. “Quindi quello di Prato è un tribunale adeguato e all’avanguardia, nonostante le carenze di organico che tutti noi conosciamo. Recentemente, in occasione della ispezione da parte del Ministero della Giustizia, è stata data prova della collaborazione fattiva fra commercialisti pratesi e Tribunale Fallimentare, che ha ricevuto il plauso degli ispettori”.

Altra preoccupazione è la conseguente perdita delle competenze in materia. Come sottolineato da Ravone, “Sul territorio si erano formate, da parte dei commercialisti, specifiche figure professionali, altamente qualificate, che adesso rischiano di andare disperse. Faremo quindi di tutto per far sì che il nostro Tribunale non subisca questo declassamento e non perda la sua autonomia appellandoci alle istituzioni tutte”.

Alla voce del Presidente Ravone si aggiunge quella delle Associazioni Sindacali di categoria. In particolare il Presidente di ANC Prato (Associazione Nazionale Commercialisti) ribadisce “che questa ulteriore iniziativa fa seguito alla continua aggressione al mondo professionale ed in particolare ai commercialisti alla quale stiamo assistendo ormai da diverso tempo. Più in generale tutta la riforma del diritto fallimentare, nel quale rientra questo provvedimento, sta andando in questa direzione con risvolti fortemente negativi per la collettività”.

L’Unione dei Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili sottolinea invece che “La perdita della sezione fallimentare del nostro Tribunale creerebbe un notevole danno non solo al servizio reso ai cittadini e alle aziende, ma anche a tutti quei giovani professionisti che hanno investito fino ad ora tempo e risorse verso una specializzazione professionale di tipo concorsuale. Questo tipo di qualificazione costituisce una possibilità di futura crescita professionale di non trascurabile importanze che noi Giovani commercialisti di Prato sentiamo di dover difendere. La speranza è che il Ministero riveda quanto prima i testi attuativi della legge delega in approvazione e propenda per logiche volte a valutare il peso specifico di ogni distretto, piuttosto che la sua estensione territoriale”.

 

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