3 Gennaio 2018

Giustizia sportiva, chiuse le indagini sul Prato: esclusa la combine con il Tuttocuoio, ma rischia comunque una penalizzazione


Il Prato calcio rischia il deferimento per la gestione dei calciatori minorenni fatti arrivare irregolarmente dalla Costa d’Avorio, e, a titolo di responsabilità oggettiva, per l’omessa denuncia di due presunti illeciti sportivi riguardo altrettante partite della Sestese di cui sarebbero venuti a conoscenza l’ex allenatore biancazzurro Vincenzo Esposito e l’allora consigliere di amministrazione Simone Storai.

L’atto di conclusione indagini inviato dalla Procura federale della Figc alle persone coinvolte non comprende invece nessun addebito per la presunta combine della gara salvezza dello scorso campionato contro il Tuttocuoio, su cui anche la giustizia sportiva aveva messo gli occhi dopo l’inchiesta della scorsa estate della Procura di Prato. Dovrebbero essere dunque cadute le accuse più gravi per il club biancazzurro: in caso di responsabilità diretta in illeciti sportivi, la giustizia Figc prevede infatti per il club retrocessioni o esclusioni dal campionato di competenza. Uno scenario che adesso pare da escludere.

Le violazioni ai principi di lealtà sportiva
Il club biancazzurro dovrà comunque rispondere di altre violazioni contestate ai propri dirigenti o tesserati. Per la vicenda dei giovani calciatori africani, al patron Paolo Toccafondi la Procura Federale contesta 4 violazioni dell’articolo 1bis del codice di giustizia sportiva (osservanza di norme e atti federali e rispetto dei principi di lealtà, correttezza e probità), per le quali è previsto un ventaglio di sanzioni che vanno dall’ammonizione, ammenda, ammenda con diffida, fino alla penalizzazione di uno o più punti in classifica.
La prima violazione ai principi di lealtà sportiva (estesa al segretario Alessio Vignoli e al presidente della Sestese Filippo Giusti) riguarda l’ingresso illegale in Italia di 4 calciatori ivoriani minorenni grazie a un visto di stage sportivo, per poi garantirne invece la stabile permanenza nel nostro Paese nell’ottica del tesseramento e della successiva cessione ad altri club professionistici.
La seconda violazione all’articolo 1 contestata al presidente del Prato (e all’ex patron della Sestese Giusti) riguarda la trattativa intavolata con la Fiorentina per il tesseramento e la successiva cessione del giovane calciatore Esmond Davilla. Una trattativa portata avanti senza comunicare ai dirigenti del club viola che Davilla era arrivato in Italia dalla Costa d’Avorio con documenti falsi, spacciato per il figlio naturale di Stephanie Nety (di cui in realtà è il nipote).
Le altre due violazioni riguardano l’impiego di tre baby calciatori africani in allenamenti e gare amichevoli senza copertura assicurativa e certificazione medica e l’interessamento per il tesseramento delle giovani promesse per un altro club, ovvero la Sestese. Per queste due circostanze è ipotizzata la violazione di un altro articolo del codice di giustizia sportiva, per cui è prevista sanzione non inferiore all’ammenda.

Gli illeciti sportivi nel campionato dilettanti
La Procura federale ha poi indagato su dieci gare del campionato di Eccellenza (nove le squadre coinvolte) per le quali ipotizza illeciti sportivi. Gran parte dei tentativi di combine riguarda la Sestese, i cui dirigenti e tesserati si sarebbero attivati anche per alterare il risultato di partite in cui erano coinvolte squadre rivali nella corsa salvezza. In occasione di due partite della Sestese (Nuova Chiusi-Sestese e Sestese-Zenith Audax) dei tentativi di “inquinamento” sarebbero venuti a conoscenza anche il consigliere di amministrazione del Prato Simone Storai (in entrambe le gare) e l’ex allenatore Vincenzo Esposito (Sestese-Zenith), ai quali viene contestata l’omessa denuncia alla Procura federale. In questo caso la sanzione per i tesserati Figc prevede l’inibizione o la squalifica non inferiore a un anno e un’ammenda non inferiore a 30.000 euro, ma anche il Prato è chiamato a rispondere per la responsabilità oggettiva.
L’avviso di conclusione indagini della Procura Federale è stato inviato lo scorso 20 dicembre ai soggetti coinvolti, che adesso avranno 60 giorni di tempo per essere ascoltati o produrre memorie difensive. Dopodichè partirà il processo sportivo; due i gradi di giudizio. Le sentenze dovrebbero arrivare a primavera, entro la fine dei campionati: eventuali penalizzazioni potrebbero essere dunque determinanti per i risultati sportivi già al termine di questa stagione.

La posizione della Zenith Audax
Per la partita Sestese – Zenith Audax dello scorso 30 aprile, la Procura Federale ha chiesto il deferimento di Filippo Giusti e dell’allenatore Filippo Gutili che, in concorso con altri tesserati del club di Sesto Fiorentino, avrebbero preso accordi per non schierare la formazione migliore al fine di favorire la vittoria della Zenith Audax, poi effettivamente realizzatasi con il punteggio di 2 a 1. Anche in questo caso la Sestese dovrà rispondere di responsabilità oggettiva. Molto più sfumata la posizione della Zenith per cui è chiesto il deferimento per illecito sportivo commesso a proprio vantaggio da persone ad esso estranee. In questo caso la responsabilità è presunta e potrebbe essere del tutto esclusa se risulterà o vi sarà un ragionevole dubbio che la società non abbia partecipato all’illecito o lo abbia ignorato.

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Asfaltorovente
Asfaltorovente
6 anni fa

Per la Toccafondese il solito topolino partorito dalla montagna.

pisolo
pisolo
6 anni fa

Sarebbe possibile, nel caso di condanna, l’obbligo di cessione dell’A.C. Prato?