26 Febbraio 2018

Arriva una terza guardia giurata all’ospedale: sarà in pianta stabile al pronto soccorso quando è chiuso il posto di polizia


Dopo le ripetute aggressioni al personale sanitario del pronto soccorso e le denunce da parte dei sindacati, la Asl Toscana Centro ha potenziato il servizio di vigilanza privata all’ospedale Santo Stefano. Alle due guardie giurate della Securitas Metronotte che fanno la “ronda” all’interno del presidio ospedaliero, da qualche giorno se n’è aggiunta una terza che controlla in pianta stabile l’area del pronto soccorso, nei giorni e negli orari in cui è chiuso il posto di polizia, ovvero tutte le notti, sabato pomeriggio e l’intera giornata di domenica.
Il provvedimento è scattato pochi giorni dopo l’ultimo grave episodio risalente ad una settimana fa (leggi l’articolo), quando in tarda serata un 67enne italiano, con precedenti per vari reati, fra cui anche un omicidio, estrasse una scacciacani senza tappo rosso e la rivolse contro un’infermiera, per poi cercare di rubare la pistola d’ordinanza ad un agente di polizia penitenziaria arrivato subito dopo. L’uomo era stato soccorso in strada e portato in ospedale perchè con ogni probabilità era ubriaco, ma una volta giunto al pronto soccorso pretendeva di essere riaccompagnato a casa in ambulanza.
Quel fatto fu l’ultimo di una lunga serie: dopo l’episodio, i sindacati contarono 8 diverse aggressioni negli ultimi 10 mesi e chiesero un intervento al prefetto per risolvere il problema.

“Il rafforzamento del servizio di vigilanza, è la soluzione organizzativa più appropriata a garantire maggiore sicurezza a pazienti e operatori del pronto soccorso” sottolinea Roberto Cesario segretario del Nursind Prato, che aveva chiesto il potenziamento della vigilanza privata e incontrato il questore all’indomani dell’ultimo episodio. “Ringrazio il questore e il prefetto, i quali si sono presi subito in carico il problema, che investe i lavoratori del pronto soccorso ma anche gli utenti che si rivolgono alla struttura sanitaria” afferma Cesario. Il sindacalista chiede ora alla Asl interventi strutturali per evitare accessi impropri al pronto soccorso, da parte di automobilisti che utilizzano l’accesso riservato alle ambulanze.
“Gli operatori del triage esterno del pronto soccorso lavorano al freddo, visto che ogni volta che si avvicina un veicolo si aprono in automatico le porte” – denuncia Cesario – “I disagi sono notevoli anche per gli utenti: non è possibile che quando scendono dall’ambulanza si ritrovano esposti alle intemperie. I cosiddetti bandoni automatici, in questo periodo di forte vento, restano completamente aperti e questo fa sì che la camera calda, nei fatti, è una camera gelida”.

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