6 Febbraio 2018

Dogaia, il garante regionale dei detenuti: “Cala il sovraffollamento. Mancano docce nelle celle e almeno 20 agenti”


Con un intervento legato al giorno della memoria su “Primo Levi tra chimica, letteratura e memoria” è stato il rettore dell’Università di Firenze Luigi Dei ad inaugurare il nuovo ciclo di conferenze culturali che avranno luogo al carcere della Dogaia nell’arco di tutto il 2018. Dieci appuntamenti in tutto, uno al mese, rivolti ai detenuti della casa circondariale pratese e al personale dell’amministrazione penitenziaria. Università tra le sbarre. Come del resto accade da 18 anni alla Dogaia, dove i detenuti hanno la possibilità di conseguire la laurea. Attualmente in 29 (27 italiani e 2 stranieri) stanno studiando per diventare dottori, con una prevalenza di studi umanistici. “In tutto si sono laureati in 30 alla Dogaia, in questi anni – riferisce Vincenzo Tedeschi, direttore della Dogaia -. Sono numeri importanti, soprattutto in un contesto generale non sempre semplice per il reperimento di risorse umane dedicate”.

Presente oggi anche il garante regionale dei detenuti Franco Corleone, che questa mattina ha effettuato un sopralluogo alla Dogaia insieme al direttore Tedeschi. Una realtà, quella carceraria pratese, che ha avuto nel recente passato problemi derivanti dal sovraffollamento della struttura. Problemi adesso, parzialmente risolti, grazie alla riapertura del carcere di Pistoia. Persiste, invece, la carenza di agenti di polizia penitenziaria. “Con i suoi 590 detenuti (100 meno, dopo alla riapertura del carcere di Pistoia NdR) il carcere della Dogaia è la seconda struttura in Toscana per numero di presenze – commenta il garante Franco Corleone -. Ci sono all’interno di questa realtà luci e ombre: luci, come i lavori che stanno portando alla nascita di una cucina per far esercitare i detenuti iscritti al corso alberghiero. Per loro sarà una notevole opportunità di lavoro. Ombre come la mancanza di docce all’interno delle celle e di un locale refezione idoneo. Dal punto di vista delle risorse umane, ci sono sette educatori e questo è un buon segno, mancano almeno 20 agenti di polizia penitenziaria”.

LS

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