EE’ stato trovato cadavere sabato mattina in un’area impervia del Monteferrato Sergio Russo, il 52enne pratese allontanatosi dalla casa di Viaccia, dove viveva con la moglie e due figli, nell’aprile 2015. A fare la tragica scoperta è stato un escursionista che dal Parco di Galceti si era inoltrato lungo le pendici del Monteferrato. L’uomo ha notato i resti di un uomo in avanzato stato di decomposizione e ha chiamato i carabinieri. I militari sono giunti sul posto e dopo i primi accertamenti sui documenti, contenuti in un borsello attorno ai resti del cadavere, è risultata chiara l’identità dell’uomo. Da altri elementi acquisiti in loco, agli inquirenti pare chiaro che si sia trattato di suicidio.
Del ritrovamento è stato informato il magistrato Laura Canovai, che ha aperto un procedimento finalizzato alla nomina di un genetista che esegua il test del dna per avere conferma sul nome di Sergio Russo.
L’uomo negli ultimi anni prima della scomparsa, aveva accusato problemi di depressione legati alla chiusura dell’attività di autotrasportatore. Da allora, per 5 anni non aveva ritrovato un lavoro stabile. Negli ultimi mesi aveva allestito in taverna un laboratorio per costruire dei droni, ma anche questa iniziativa imprenditoriale non aveva avuto fortuna.
Sergio Russo scomparve sabato 11 aprile 2015 e da allora la famiglia aveva lanciato numerosi appelli a chiunque potesse fornire elementi utili a rintracciarlo. Nei primi giorni ci furono un paio di avvistamenti, poi più niente. Della sua vicenda si era occupata anche la trasmissione di Rai 3 Chi l’ha visto?.
La procura di Prato aveva aperto un fascicolo sul caso per poter effettuare alcuni accertamenti: dagli esami dei tabulati telefonici e dei movimenti bancari, fino all’ascolto di diversi amici, parenti e conoscenti non è emerso alcun elemento che potesse far pensare a qualcosa di diverso rispetto ad un allontanamento volontario, motivo per cui nel novembre scorso il fascicolo era stato archiviato senza che emergessero ipotesi di reato.
