In questa intervista, una vicina della vittima (che abita proprio nelle case di fronte alla palazzina della famiglia Amato) ripercorre i tragici momenti di quella sera. “Ho avvertito distintamente i colpi di pistola – ripete la donna -. Lui parlava a bassa voce, non si capiva cosa diceva, mentre la ragazza chiedeva aiuto ma in strada non c’era nessuno. Ho chiamato subito le forze dell’ordine ma quando sono arrivate sul posto il giovane era già ripartito. Non le ha lasciato scampo”.