1 Giugno 2018

Violenza sulle donne, solo il 20% denuncia il partner per abusi: colpa anche dei tempi della giustizia VIDEO


Il tragico omicidio di Elisa Amato, la trentenne residente a Galciana cui l’ex fidanzato Federico Zini ha tolto la vita nella notte tra venerdì e sabato, ha aperto una riflessione nella nostra città, dove dal 1 gennaio 2017 ad oggi sono approdati in Procura ben 700 provvedimenti relativi a violenze e maltrattamenti di genere. Poche le donne che scelgono di denunciare il partner in seguito ad abusi forse anche per motivi relativi alle lentezze del sistema giudiziario. Oltre alla denuncia, sono numerosi gli strumenti legislativi che consentono alle donne di intraprendere un percorso di uscita dalla violenza. Compito di associazioni come La Nara ma anche “Anna Maria Marino” (nata nel 2015 e presente con uno sportello alla Pubblica assistenza L’Avvenire di Prato) è la diffusione di questo tipo di informazioni.

Ascolta gli interventi di Francesca Ranaldi, responsabile del Centro antiviolenza La Nara ospite in studio nell’ultima puntata di “Parliamoci chiaro”, e di Edi Giusti, presidente dell’associazione “Anna Maria Marino” in collegamento da piazza delle Carceri

Elisa Amato ha subito pedinamenti da parte dell’ex fidanzato per quasi un anno, prima di essere uccisa: un tipico caso di stalking non denunciato, la tipica situazione di quello che viene comunemente definito un “amore malato”. I segni della “malattia” sono sempre evidenti, seppure nella volontà di celarli da parte delle vittime.

Ascolta l’intervento dello psicoterapeuta Roberto Troisi a “Parliamoci chiaro”

In collegamento da piazza delle Carceri anche il presidente e i volontari della Pubblica assistenza L’Avvenire di Prato, nella quale Elisa ha prestato servizio per anni. L’associazione ospiterà fino a sabato la salma della ragazza e si sta occupando della raccolta fondi voluta dalla famiglia di Elisa a beneficio di un canile di Pistoia.

LS

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