29 Agosto 2018

Smaltiva illecitamente gli scarti tessili della ditta affidandosi a operatori abusivi: tre denunciati


E’ durata poco l’attività messa in opera da due cittadini marocchini residenti nel pistoiese, finalizzata alla raccolta abusiva dei rifiuti prodotti dalle varie confezioni e pronto moda dislocati nel comune di Prato.
I due erano stati notati dalla polizia municipale aggirarsi da qualche giorno nei vari macrolotti della città; in particolare gli agenti avevano riconosciuto nel conducente del furgone un uomo di origine nordafricana già denunciato in passato per reati ambientali. Il pomeriggio scorso, intercettato il veicolo, gli investigatori hanno seguito le mosse dei due notando il ritiro di circa 35 sacchi di rifiuti fatti rotolare dalle scale antincendio di una ditta al primo piano di via Paronese e successivamente posti nel vano di carico del mezzo. Il veicolo è quindi ripartito ed è stato fermato per un controllo di polizia stradale in via Puglia. I conducenti non sono stati in grado di esibire alcuna documentazione quale iscrizione all’Albo Nazionale Gestori Ambientali e formulari che li autorizzasse alle operazioni di trasporto di rifiuti.

Insieme al personale della polizia ambientale è stata quindi contemporaneamente effettuata la verifica all’interno della ditta per accertare la gestione degli scarti di lavorazione. All’interno sono stati rinvenuti 40 sacchi di ritagli contenuti in sacchi neri, analoghi a quelli conferiti sul furgone, con tutta probabilità in attesa delle successive operazioni di ritiro e smaltimento illecito. Il registro di carico e scarico della ditta presentava una compilazione lacunosa con l’ultima operazione di tracciabilità degli scarti di lavorazione aziendale risalente a circa sei mesi prima e con nessuna annotazione riferibile ai ritagli della ditta che sarebbero stati pertanto smaltiti a nero.

Il furgone e i rifiuti sono stati sequestrati e insieme ai due marocchini è stato deferito all’autorità giudiziaria anche il titolare della confezione. I due dovranno adesso scontare una pena che prevede l’arresto da tre mesi ad un anno oppure pagare un’ammenda da 2.600 a 26.000 euro.

Nei confronti del gestore della ditta è stata inoltre comminata una sanzione amministrativa da 2.066 euro per violazione degli obblighi di tenuta e compilazione del registro.

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