26 Aprile 2019

Festa della Liberazione, contestato il Prefetto: fischi e cori di protesta in piazza delle Carceri


Nel corso delle celebrazioni per il 74esimo anniversario della Liberazione, in piazza Santa Maria delle Carceri, è andata in scena una protesta contro il prefetto Rosalba Scialla. Quando lo speaker ha fatto il suo nome alcuni presenti alle celebrazioni hanno fischiato, chiedendone le dimissioni con tanto di cartelli, slogan e cori. La protesta fa seguito alla decisione del perfetto di autorizzare la manifestazione di Forza Nuova dello scorso 23 marzo a Prato.

“Credo ci siano modi e modi di contestare una posizione che si ritiene inaccettabile, come quella sostenuta dalla Prefetta” ha commentato il sindaco Matteo Biffoni. “Per quanto io ritenga che l’apologia del fascismo sia un reato che sarebbe anche il momento di punire come legge comanda, insisto, punire come legge comanda, credo sia stato molto più efficace e costruttivo il modo di far valere un principio che abbiamo scelto il 23 marzo, riempiendo quella piazza bellissima e pacifica. Credo anche che la musica di quella piazza sia tuttora più forte dei fischi sentiti stamane” ha aggiunto il primo cittadino.

Di gesto “vergognoso e inaccettabile” ha parlato Daniele Spada, candidato sindaco per il centrodestra a Prato. “E’ vergognoso e inaccettabile contestare e offendere una rappresentante delle Istituzioni, ancor più se lo si fa durante la celebrazione ufficiale come il 25 aprile. Evidentemente – ha aggiunto Spada – questo manipolo di persone fuori dalla storia ha una concezione deviata della libertà, della democrazia e del rispetto delle istituzioni. Agitatori che soffiano sul fuoco delle divisioni ideologiche per alimentare tensioni di cui a Prato non abbiamo bisogno”.
“Azioni violente e offensive estranee alla tradizione civile e democratica di Prato” le definisce Spada.

Anche Aldo Milone, candidato sindaco di Prato Libera e Sicura definisce “deplorevole” la protesta nei confronti del Prefetto “che rappresentava in quel momento lo Stato italiano”. “Una piccola parte politica, se si può chiamare tale, crede di monopolizzare questa festa che è di tutti gli italiani” ha affermato Milone, che ricorda di aver espresso la sua contrarietà, “soprattutto per motivi di ordine pubblico, all’autorizzazione data dal Prefetto a Forza Nuova nel mese scorso. Autorizzazione formalmente ineccepibile. Però fischiare questa figura istituzionale durante la celebrazione di una festa nazionale quale il 25 Aprile, mi ha creato un vero imbarazzo e un moto di rabbia nei confronti di 20 persone che tra l’altro esponevano anche l’immagine del Che Guevara” ha aggiunto Milone.

Alla cerimonia ha partecipato anche Carmine Maioriello, candidato sindaco del Movimento 5 Stelle. “Ho provato dispiacere per una protesta del tutto inappropriata. Le istituzioni non si contestano per di più in un contesto così particolare, anche per rispetto dei caduti che abbiamo ricordato” ha affermato Maioriello. “Il 25 Aprile è una festa di tutti che dovrebbe conciliare e non dividere. In questo giorno vorrei vedere sventolare soltanto il tricolore e i gonfaloni e non altre bandiere. Per questo come Movimento 5 Stelle abbiamo voluto prendere parte alla manifestazione senza portare il nostro simbolo in piazza”.

“E’ stata una protesta del tutto inopportuna” ha commentato infine la candidata sindaco Marinela Garnier. “Non si possono contestare i rappresentanti dello Stato. Ci vuole massimo rispetto”.

 

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pisolo
pisolo
4 anni fa

Non entro nel merito della contestazione subita dal prefetto : faccio solo una considerazione a latere e cioè esprimo meraviglia per i commenti di Milone, Spada , Garnier ed anche Maioriello. Questi personaggi fanno riferimento ad un area che si riconosce nel cosidetto governo del cambiamento e cioè a Salvini e di Maio. Ebbene entrambi questi personaggi hanno avuto parole di disprezzo verso uomini delle istituzioni, il primo ha dileggiato Laura Boldrini quando la rappresento’ come bambola gonfiabile ad un comizio, lei che come presidente della camera occupava un ruolo istituzionale di rilievo; per non parlare poi dei beceri attacchi di scherno rivolti a Junker, che volenti o nolenti è un rappresentante delle istituzioni europee; il secondo ha addirittura minacciato di chiedere l’impeachement per Mattarella quando questi si è rifiutato di farsi interprete di strategie non condivise. Adesso questi signori, che come tutti i componenti di queste formazioni politiche , non si sono indignati per il dileggio ad uomini delle istituzioni, si stracciano le vesti per 2 fischi al prefetto, in quanto ritenuti irrispettosi delle istituzioni che lo stesso rappresenta. Avere la faccia di bronzo va bene, cosi’ mi sembra pero’ si esageri un po, forse e purtroppo anche senza accorgersene,. Oppure le istituzioni sono tali solo se non fanno ombra ai loro progetti ed alla loro visione?