19 Luglio 2019

Riclassificazione scarti tessili, il vertice al Ministero dell’Ambiente non ha sciolto i nodi: “Incontro positivo, ma non è più tempo di rinvii”


E’ un bilancio in chiaroscuro quello tracciato dalle categorie economiche sulla “missione” presso il Ministero dell’Ambiente sul tema rifiuti tessili. Una delegazione di Confindustria Toscana Nord, Confartigianato Prato, Cna Toscana Centro ed Astri ha partecipato a due incontri a Roma, il primo – guidato dal consigliere regionale pentastellato Giacomo Giannarelli – con il sottosegretario Salvatore Micillo; mentre il secondo incontro, promosso dalla deputata di Forza Italia Erica Mazzetti, e al quale ha partecipato anche l’assessore regionale Federica Fratoni, ha avuto come principale interlocutore il capo della segreteria tecnica del Ministero dell’Ambiente Tullio Berlenghi.
Al centro del confronto le norme End of waste per il settore tessile e la gestione delle procedure per i sottoprodotti. Le attuali previsioni normative penalizzano il riutilizzo degli scarti tessili, comportano alti costi per lo smaltimento e aggravano da un punto di vista burocratico il lavoro degli imprenditori. “Le aspettative delle associazioni pratesi vanno nel senso di una seria presa in carico della questione da parte del Governo” scrivono le categorie economiche. Il ministero ha assunto l’impegno ad organizzare a breve un primo incontro tecnico per capire le possibilità di recepimento delle proposte della delegazione, che ha lasciato la documentazione a sostegno delle proprie posizioni. Il distretto chiede che i residui di lavorazione del tessile reimpiegati nei cicli produttivi siano riconosciuti estranei al mondo dei rifiuti e che la normativa End of waste trovi chiarezza e facilità di applicazione al mondo tessile.
Confindustria, Confartigianato, Cna ed Astri – che ringraziano Mazzetti e Giannarelli per aver promosso e partecipato agli incontri – hanno raccomandato di stringere i tempi per sanare il prima possibile la situazione, che “ogni giorno che passa è sempre più disagevole per le imprese e negativa per l’ambiente”.
Proprio il fattore tempo, rispetto alle necessarie modifiche legislative, oltre alle divisioni politiche su un tema centrale per lo sviluppo economico del distretto, sono i nodi critici che traspaiono nei commenti dei partecipanti al tavolo.

“Una valutazione a due volti quella del doppio incontro al Ministero dell’Ambiente – dice Moreno Vignolini, presidente regionale della Federazione Moda Confartigianato – Da un lato lo consideriamo positivo per la disponibilità e apertura mostrate su un argomento, quello degli scarti tessili, che da sempre facciamo fatica a far capire al mondo politico: siamo soddisfatti della possibilità prospettata di proseguire con incontri a livello tecnico per la definizione del Decreto. Dall’altro siamo seriamente preoccupati dai tempi previsti per arrivare alla sua approvazione, stimabile in oltre un anno. Riteniamo che tali tempi non siano degni di un Paese civile che lavora per lo sviluppo della propria economia. Voglio inoltre lanciare un appello alle forze politiche, richiamandole all’unitarietà di azione e intenti nel nome di un bene comune e condiviso come quello della riclassificazione degli scarti tessili, tema fondamentale per il nostro territorio”.

“Sulla gestione del ciclo dei rifiuti e degli scarti tessili – sottolinea il portavoce di Federmoda CNA Toscana Centro, Francesco Viti – non è più tempo di rinvii e inesattezze. Come abbiamo ribadito in occasione dell’incontro con il sottosegretario all’Ambiente Micillo, le nostre imprese da tempo richiamano il mondo politico a due responsabilità precise: chiarezza su come si intende affrontare questo problema pesante per le imprese tessili e tempistiche certe sugli interventi che sono divenuti ormai improrogabili. Niente di più. Ora, dopo le garanzie ottenute dal Governo, la disomogeneità di risposte piovute dagli uffici tecnici ci lascia quantomeno perplessi e teniamo a ribadire che gli annunci e le dichiarazioni, pur benvenute, lasciano il tempo che trovano se non sono seguite da atti concreti che offrano al mondo produttivo una spinta reale verso la sostenibilità e l’affermazione di un circolo virtuoso dei rifiuti tessili”.

“Finalmente siamo riusciti a portare le nostre istanze sui tavoli ministeriali, dopo mesi di lavoro – commentano Fabrizio Tesi e Sauro Guerri, presidente e vicepresidente di Astri, l’Associazione per il tessile riciclato italiano – Le nostre aziende sono oggetto di grande interesse da parte dei brand di tutto il mondo per quello che sappiamo fare: una grande occasione di sviluppo per il settore che non possiamo perdere a causa di una normativa che ostacola il nostro lavoro quotidiano. Abbiamo riscontrato una grande disponibilità da parte dei tecnici ministeriali, adesso li aspettiamo a Prato per mostrargli quello che sappiamo fare”.

“Bisogna liberare le imprese dal timore, che oggi giustamente hanno, di essere sanzionate per inadempienze formali riguardo alla gestione dei rifiuti: un paradosso, se si considera che lo scopo per il quale trattano questi materiali è proprio per riutilizzarli e non farne un rifiuto – spiega il presidente della sezione Sistema moda di Confindustria Toscana Nord Andrea Cavicchi – Se si raggiungerà questo obiettivo crescerà anche la quota di riutilizzo, in linea con quei principi dell’economia circolare che non devono rimanere una formula vuota ma un impegno concreto anche del legislatore”.

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