18 Marzo 2020

Coronavirus, positivi 71 infermieri e medici toscani. Buone notizie da Careggi: Giangrande è stato dimesso


Sono almeno 71 i medici e infermieri dipendenti del sistema sanitario toscano risultati positivi al coronavirus. I dati – aggiornati al 16 marzo scorso – confermano quanto delicato e prezioso sia il lavoro degli uomini e donne in prima linea nella cura dei malati. Dei 71, tredici sono dipendenti della Asl Toscana centro, fra cui nove medici e quattro infermieri. Sempre alla data del 16 marzo nessun caso era stato registrato al pediatrico Meyer e nell’Azienda ospedaliero universitaria senese.

Buone notizie arrivano dall’ospedale di Careggi da cui è stato dimesso il maresciallo dei carabinieri Giuseppe Giangrande, risultato positivo al Coronavirus lo scorso 11 marzo durante un controllo programmato: in quell’occasione gli era stata registrata una temperatura corporea più alta del normale e i medici che lo seguono avevano deciso di sottoporlo al test per il Covid-19. Dopo alcuni giorni di degenza nel reparto di malattie infettive del policlinico fiorentino, ieri sera Giangrande è stato dimesso e passerà ora il resto della sua degenza nella propria abitazione a Prato.

“È ancora positivo ma sta bene. Il peggio mi sembra passato, assieme alla maggior parte delle mie preoccupazioni”, spiega la figlia Martina che dal giorno dell’attentato si occupa di lui. Il militare, originario di Monreale, da anni vive a Prato, dove ha prestato servizio per gran parte della sua carriera.

La comparsa dei sintomi febbrili era stata per la figlia “un fulmine a ciel sereno”. E alla preoccupazione per lo stato di salute del padre si era infatti aggiunto l’ostacolo di non potergli stare direttamente vicino in questa fase, dato che le è stata naturalmente assegnata la disposizione dell’isolamento domiciliare in quanto contatto diretto di un paziente positivo al virus. Giangrande non è mai stato intubato e la febbre in questi giorni è scesa progressivamente. “Oggi sta discretamente bene – spiega al telefono Martina, che lo ha accolto nella casa dove vivono insieme – ora  possiamo stare vicini”.

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