23 Marzo 2020

Il segretario Cgil Pancini risponde a Confindustria: “Giusto chiudere le attività non essenziali, la salute prima di tutto”


«La scelta del governo è giusta e necessaria. Le produzioni non essenziali ed il profitto si devono fermare di fronte alla tutela ed alla salvaguardia della salute dei lavoratori, delle lavoratrici e dei cittadini. In Toscana siamo ancora in tempo per evitare che i focolai presenti divampino e rendano la situazione ingestibile». Inizia così la risposta del segretario generale della Camera del Lavoro Lorenzo Pancini alle dichiarazioni di Francesco Marini, vice presidente di Confindustria Toscana Nord, per il quale è sbagliata la sospensione delle attività produttive non essenziali.

«La scelta del governo – continua Pancini – risponde a quanto sostenuto da Cgil, Cisl e Uil sulla necessità di misure restrittive, fino alla sospensione di tutte le attività non essenziali. Ciò che è accaduto e che sta accadendo in Lombardia deve essere di monito. Di fronte ad un’emergenza di questa portata non ci possono essere balbettamenti, indecisioni o atteggiamenti irresponsabili. La comunità pratese non può certo attribuirsi un carico minore di responsabilità, a partire dal suo gruppo dirigente che dimostra di essere tale, proprio nei frangenti più complicati, compiendo non le scelte più semplici, ma quelle necessarie, spesso le più dolorose».

Aggiunge il segretario generale della Camera del Lavoro: «E’ una scelta drammatica, sarebbe folle non pensarlo, ma chiedo a Confindustria di Prato di contattare i propri colleghi di Bergamo, diventata purtroppo la capitale europea del virus, e chiedere loro se, con il senno di poi, una scelta come questa, meno di un mese fa, l’avrebbero condivisa o meno. Non ho dubbi sulla risposta. Noi ancora non solo possiamo ma dobbiamo avere la forza di condividere e sostenere questa scelta, senza se e senza ma».

«E’ bene anche ricordare – conclude Pancini – che resta in vigore il protocollo firmato lo scorso 14 marzo, in cui è scritto che dove si lavora (anche in ciò che è stato dichiarato essenziale) si deve farlo in sicurezza, secondo le modalità definite nel protocollo stesso e con i dispositivi di sicurezza necessari. La salute prima di tutto, sempre!».

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