12 Marzo 2020

L’effetto Coronavirus si abbatte anche sul mondo dell’edilizia. Crestini (Confartigianato): “Rischio crollo del settore”


Se la crisi colpiva già duramente le imprese, l’emergenza Coronavirus rischia di mettere il settore dell’edilizia definitivamente in ginocchio. L’allarme arriva da Confartigianato che registra la disdetta della maggior parte dei lavori commissionati. “Si stanno già manifestando in modo significativo le conseguenze di questa situazione – spiega Stefano Crestini, presidente regionale di Confartigianato Costruzioni – Le nostre imprese dovranno affrontare un considerevole calo di lavoro per la contrazione degli investimenti di manutenzione e ristrutturazione immobiliare, con l’aggravante che anche i privati contrarranno inevitabilmente gli acquisti e la propensione a eseguire lavori di qualsiasi natura e in special modo legati a interventi edili”.

Confartigianato Costruzioni richiama quindi il ruolo della politica a farsi carico della situazione e mettere in campo provvedimenti straordinari che limitino e contengano gli effetti negativi del contesto particolare.

Devono essere adottati dei provvedimenti specifici e legati all’emergenza, magari validi per lo stretto necessario alla particolarità della situazione, ripete l’associazione.

“La nostra proposta e sollecitazione – dice Crestini – è che le pubbliche amministrazioni assegnino i lavori, servizi e forniture, sino alla concorrenza dei 150mila euro con appalto per affidamento diretto, senza procedura di gara, mantenendo il criterio di rotazione nell’albo fornitori di competenza. Questo faciliterebbe lo smobilizzo immediato di risorse non straordinarie e già a bilancio delle stazioni appaltanti. Il lavoro e la liquidità rimarrebbero sul territorio, si accelererebbero l’esecuzione di opere a beneficio della collettività e, come statisticamente consolidato, la qualità e le tempistiche dei lavori sarebbero garantiti, come avviene nella stragrande maggioranza dei casi dove le opere sono eseguite da aziende del territorio. Auspico, e sono fiducioso – continua Crestini – che il Sindaco di Prato, nel ruolo di presidente di Anci Toscana, condivida la proposta e sia promotore di questa richiesta alla Regione Toscana e all’Esecutivo nazionale”.

Secondo Crestini occorre inoltre esortare e sostenere le Stazioni Pubbliche Appaltanti a operare con velocità per sbloccare nei limiti di legge le risorse che hanno in disponibilità.

“La ricostruzione del ponte di Genova insegna che con decisione e fermezza è possibile superare un’emergenza. Agevolando le imprese del territorio avremmo inoltre, oltre all’aspetto economico, un beneficio nel limitare lo spostamento e degli addetti fra più territori con risvolti positivi anche in situazioni non emergenziali”.

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