23 Aprile 2020

Biella si ferma, la ripartenza non è durata nemmeno 12 ore. Marini: “Non è una buona notizia”


Aziende riaperte e poi richiuse nel giro di meno di 12 ore: è quel che è successo al distretto tessile di Biella, che stamattina ha ricevuto l’ok per riaccendere i macchinari, per poi ricevere l’input di spegnerli questo pomeriggio. A confermare la notizia lo stesso Graziano Brenna, l’imprenditore biellese che al telefono ci aveva raccontato la gioia della ripartenza questa mattina: “Anche se non sappiamo cosa, qualcosa è andato storto nella catena di trasmissione dell’informazione di questa ripartenza: o il prefetto ha o l’Unione Industriale ha fatto il passo più lungo della gamba dando per certe comunicazioni che certe non erano – racconta -. Il Governo aveva due opzioni: o dare il via anche ai distretti di Prato e Como o fermare Biella. Evidentemente ha scelto quest’ultima opzione. Una gran confusione. Speriamo almeno che ci facciano riaccendere i macchinari il 27, se davvero il 4 maggio possiamo tornare a produrre”.
“Non è una buona notizia – commenta il vicepresidente di Confindustria Toscana Nord Francesco Marini – Se fosse stata riconosciuta la legittimità del via all’attività delle aziende biellesi anche Prato avrebbe potuto fare altrettanto. Un’eventualità, quella della conferma del via libera, che però è apparsa subito difficilmente fondata”.
La notizia della ripresa dell’attività a Biella aveva destato scalpore e indignazione perché mentre le aziende tessili biellesi avevano ripreso stamattina a lavorare, alle aziende pratesi è sempre stato detto no, sia a seguito di richieste istituzionali sia di fronte a gesti di disperazione come la pioggia di pec in Prefettura dello scorso lunedì.
Una disparità che aveva colpito e che indignava: non c’era motivo per vedere Prato esclusa da un qualsiasi provvedimento a favore del tessile.

Una richiesta di chiarimento era arrivata subito dal deputato pratese Antonello Giacomelli (PD) e dal sindaco di Prato, Matteo Biffoni. “Si registrano alcune ingiustificate e clamorose difformità di posizioni e di decisioni nei confronti delle imprese dello stesso settore produttivo, ad esempio la manifattura tessile, da parte di prefetti di varie zone del Paese” si legge in una nota congiunta di Giacomelli e Biffoni. “Non dubitiamo che il ministro dello sviluppo economico e quello degli interni sapranno immediatamente, entro la stessa giornata di oggi, ristabilire l’uniformità di interpretazione delle norme da parte di chi dovrebbe per funzione assicurare, soprattutto in una fase così difficile, comportamenti coerenti e corretti nei confronti delle comunità di tutti i territori. A maggior ragione evitando di penalizzare quelle realtà dove è molto più basso il livello di contagio”.

Il sindaco Biffoni ha poi aggiunto: “Adesso è necessario, come sollecitato anche dal Presidente Rossi, che il Governo prenda subito una decisione che autorizzi la riapertura delle aziende del comparto tessile quanto prima. I numeri del contagio a Prato continuano ad essere stabili e limitati rispetto ad altre realtà, credo che si possa lavorare alla luce di questo patto d’intesa per fissare regole condivise che comunque consentano gradualmente al distretto di ripartire in piena sicurezza”.

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