25 Aprile 2020

Il 25 Aprile a Figline, tra emozioni e testimonianze nel ricordo dei 29 martiri VIDEO


A Figline la Festa della Liberazione assume un significato ancor più forte per il sacrificio dei 29 giovani partigiani che il 6 settembre 1944 furono impiccati dai nazisti in ritirata. Stamani in diversi si sono affacciati dalle terrazze o davanti alla soglia di casa per assistere a distanza alle celebrazioni.

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Marco Giraldi
Marco Giraldi
4 anni fa

Le festa del 25 Aprile arrivata la suo Settantacinquesimo Anniversario non si è svolta con classici festeggiamenti a causa del Covid 19 anche se non è mancato l’aver reso omaggio ai 29 martiri di Figline a Prato avvenuto il 6 Settembre 1944 appartenenti alla Brigata Buricchi per mano di alcuni nazisti in ritirata. E’ stato reso omaggio alle vittime cadute in guerra in Nome della Libertà dal Sindaco della città Matteo Biffoni, dal Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, dalla Presidente dell’ANPI(Associazione Nazionale Partigiani Italiani) di Prato Angela Riviello, dal Parroco della Pieve di San Pietro a Figline Don Giuseppe Billi dove sono riportati i nomi dei 29 martiri nella piazza dedicata a loro ed in seguito al monumento presente in Piazza Santa Maria delle Carceri. Colpiscono sempre i racconti degli anziani che hanno vissuto questi anni e sono sopravvissuti come la milanese Liliana Segre che il prossimo 10 Settembre compie 90 anni(è del 1930) e nel 2018 il Capo dello Stato l’ha nominata “Senatrice a Vita” e lei gira il paese per raccontare la sua esperienza così che le nuove generazioni sappiano quello che è accaduto nel XX Secolo affinchè la storia non si ripeta anche se capita che la storia si può ripetere come diceva il filosofo napoletano Giambattista Vico(1668-1744). Un’altro pratese che è sopravvissuto ai lager tedeschi di Mauhtausen ed Ebensee in Alta Austria fu Roberto Castellani(1926-2004) residente a Figline che ebbi modo di sentire e conoscere in una conferenza sul suo vissuto che tenne nel 2002 all’Auditorium dell’Istituto Professionale di Stato Francesco di Marco Datini quando facevo il terzo anno delle scuole superiori. Ricordo che presi appunti e non persi una parola di tutto quello che diceva e a volte ci parlavo chiamandolo e devo dire che era contento di sapere che c’era un giovane appassionato di storia e mi invitava spesso ad andare a vedere il Museo della Deportazione da lui curato anche se purtroppo non l’ho ancora visto ma spero di poterci andare perchè li c’è la nostra storia. il Regime Fascista era finito nella notte fra il 24-25 Luglio 1943 con la cattura e l’arresto di Mussolini ed esiliato all’Hotel Campo Imperatore presso il Monte del Gran Sasso in Abruzzo. Liberato dai nazisti di Hitler fondò la “Repubblica di Salò” e gli ultimi due anni furono quelli del Nazifascimo. Intanto si era costituito il Comitato di Liberazione Nazionale, i partigiani che diedero vita alla Resistenza Italiana fino ad arrivare alla liberazione delle grandi città come Genova, Torino, Milano e poi anche da noi. IL 25 Aprile 1945 fu proclamato lo “Sciopero Generale” come segno di protesta e il socialista Sandro Pertini uno dei membri del CLN pronunciò queste parole: “Cittadini, lavoratori! Sciopero generale contro l’occupazione tedesca e la guerra fascista per la salvezza delle nostre terre, case e officine”. Pochi giorni dopo morirono Mussolini ed Hitler e finì la Seconda Guerra Mondiale iniziata sei anni prima il 1 Settembre 1939 quando Hitler invase la Polonia, la Francia e l’Inghilterra dichiararono guerra alla Germania facendo scoppiare il secondo conflitto mondiale anche se l’Italia entrò in guerra il 10 Giugno 1940. Questa festa viene festeggiata con la Legge 260 emessa il 27 Maggio 1949 durante il Governo Democristiano di Alcide De Gasperi dopo una proposta iniziata tre anni prima insieme al Re Umberto II in cui aveva emesso un Decreto Legislativo inerente il ricordo delle disposizioni in materia di ricorrenze festive. Ieri di buon mattino il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è recato di buon mattino all’Altare della Patria dove ha reso il suo omaggio alle vittime cadute dicendo che il 25 Aprile è la nostra storia, memoria e resistenza ed ha citato una storica canzone del 1979 incisa dal cantante romano Francesco De Gregori che dice: “Viva l’Italia”. oggi come allora bisogna Resistere, Resistere e ancora Resistere per affrontare questa nuova battaglia che è in corso da Gennaio ad oggi. Solo così ce la possiamo fare ad uscirne fuori e a tornare alla vita di prima anche se qualcosa cambierà come è giusto che sia. Buona festa a tutti