Riapertura del distretto, la Regione non forza il Governo. Si aspetta il Consiglio dei ministri di lunedì


Sempre più vicina la bozza con le regole per la riapertura del distretto da portare all’attenzione di Regione e Governo. Oggi l’incontro allargato all’assessore regionale Stefano Ciuoffo, ai consiglieri regionali Ciolini e Bugetti e ai parlamentari pratesi Giorgio Silli, Erica Mazzetti, Antonello Giacomelli, Giovanni Donzelli e Patrizio La Pietra, questi ultimi due invitati in extremis dopo aver lamentato a mezzo stampa l’esclusione. La videoconferenza, guidata dal sindaco Matteo Biffoni e dall’assessore comunale alle Attività produttive Benedetta Squittieri, ha visto ancora una volta la partecipazione di parti sociali e datoriali, che stanno collaborando alla redazione di un testo già in bozza. Questo transiterà prima dal prefetto Lucia Volpe. “Sono le ultime ore e gli ultimi giorni di lavoro – afferma il sindaco Biffoni -, perché lunedì è previsto il Consiglio dei Ministri e nel weekend saranno ascoltate associazioni di categoria e sindacati a livello nazionale e i territori. Plausibilmente la riapertura di vari settori, tra cui il tessile, avverrà la prossima settimana. Ma noi dobbiamo arrivare a quel giorno con delle regole specifiche per il nostro, di distretti”.

“Speriamo che tutto questo lavoro serva ad aumentare le cosiddette punture di spillo nei confronti del Governo perché riapra molo velocemente – commenta il deputato di Cambiamo! Giorgio Silli -. Bisogna aver chiaro, però, che la decisione arriva da Roma. O da un governatore di Regione, nel caso in cui il nostro governatore voglia seguire l’esempio di quelli di Veneto e Liguria, che hanno fatto riaprire settori strategici per le loro regioni”.

Nessuna volontà di forzare i tempi rispetto al Governo da parte del governatore della Toscana Enrico Rossi, con il quale questo pomeriggio il sindaco ha avuto un colloquio. Accanto alle regole (dalla sanificazione dei locali alla turnazione del personale), due i punti fermi che Biffoni ha posto all’attenzione di Rossi: la riapertura in sincrono di tutta la filiera del tessile e la velocità della riapertura, per non esporre le ditte esportatrici all’aggressione dei competitor mondiali.

“Trasformiamo momentaneamente il Piano Lavoro Sicuro in un Piano di Sicurezza Covid-19. Utilizziamo le competenze e l’esperienza acquisita in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro dai tecnici della prevenzione di Asl per affiancare le aziende del distretto pratese negli adempimenti necessari alla riapertura”. E’ la proposta del consigliere regionale del PD Nicola Ciolini. “Una delle preoccupazioni principali emerse dal secondo incontro del tavolo sulle riaperture riguarda proprio come mettere tutte le imprese in sicurezza e come avere la certezza che i protocolli da seguire per evitare ulteriori contagi da coronavirus. In questo momento i controlli previsti dal Piano Lavoro Sicuro sono sospesi, quindi ci sono almeno 40 tecnici della prevenzione disponibili sul territorio. Questo tipo di controlli non devono essere mirati a sanzionare le imprese, ma ad aiutarle. Se però verranno individuate aziende che hanno riaperto senza rispettare alcun protocollo servirà mano ferma: dovranno essere immediatamente chiuse per tutelare la salute pubblica”, ha detto Ciolini, che propone anche una “centrale unica di acquisto per il distretto per l’approvvigionamento di dispositivi di protezione”. In vista della partenza della cosiddetta fase 2, anche i consiglieri del Partito Democratico nel consiglio comunale pratese chiedono a Governo e Regione “di farsi carico delle necessità delle aziende, compresi i costi della sanificazione per chi non può garantirla, dei DPI e dei test sierologici per gli addetti. Servono poi controlli dell’Ispettorato del lavoro e delle Forze dell’Ordine, ma anche all’ingresso delle aziende, magari misurando la temperatura corporea per garantire la massima sicurezza”. Sulla stessa lunghezza d’onda la consigliera regionale PD Ilaria Bugetti: “È necessario un accordo vero con la Regione Toscana che utilizzi tutti gli strumenti già in campo, ma che non dimentichi di dare una mano anche alle aziende più piccole o meno “forti” che non sono ancora pronte con la sanificazione e i dispositivi di protezione individuale. La vera sfida è infatti quella di preoccuparsi di tenere insieme, in quadro dignitoso, tutto il mondo produttivo, dai grandi ai piccoli”.

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