23 Giugno 2020

Incidente mortale sul lavoro, domani l’autopsia sul corpo del 56enne. Gli inquirenti indagano sulle misure di sicurezza


Verrà effettuata domani l’autopsia sul corpo dell’operaio edile di 56 anni, morto ieri in un capannone di via Goito, sede di un’autofficina gestita da cittadini cinesi. L’uomo, di nazionalità albanese, è caduto dal tetto dell’immobile, sfondando un lucernario e precipitando al suolo dopo un volo di quasi dieci metri.

Il sostituto procuratore Lorenzo Boscagli ha aperto un fascicolo d’inchiesta in cui al momento non risultano iscritti indagati. Ma il registro potrebbe arricchirsi già a partire dalle prossime ore, quando gli inquirenti saranno in grado di ricostruire – anche in base ai rilievi dei tecnici dell’Asl – la dinamica esatta della tragedia. Utili saranno, a questo proposito, le immagini aree acquisite ieri dai vigili del fuoco, con l’ausilio di un’autoscala e di un drone, che ha sorvolato a lungo la zona.

L’ipotesi di reato è omicidio colposo. Il 56enne stava sostituendo alcune tegole sul tetto del capannone, quando qualcosa è andato storto. Secondo le prime ricostruzioni, l’operaio non avrebbe avuto alcuna imbracatura né dispositivi protettivi o di sicurezza. Resta da capire anche come fosse inquadrato a livello lavorativo e chi abbia commissionato il lavoro, di cui adesso restano soltanto le impalcature vuote fuori dall’officina. L’immobile è di proprietà di italiani.

Quel che è certo è che un intervento che si sarebbe dovuto concludere in pochi giorni, si è trasformato in una trappola mortale per il 56enne. L’ennesima vittima sul lavoro che la Toscana piange.

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