“La solidarietà durante il Coronavirus? Vera esperienza di democrazia”. A “S come futuro” il confronto tra Macrì e Saccenti VIDEO
Il Coronavirus ci ha reso migliori? È la domanda che molti si pongono, ora che stiamo tornando gradualmente alla normalità. Una normalità che talvolta rischia di disperdere le esperienze solidali di questi mesi, quando l’emergenza ci ha spinto davvero a fare rete, ad aiutarci e a sostenerci a vicenda. Cosa resta, quindi, della solidarietà delle scorse settimane? E da dove ripartire per costruire nuovi modelli di società, più umani?
Se lo sono chiesti due esperti: il professore Riccardo Saccenti, docente di Storia della Filosofia medievale all’Università di Bergamo, e Roberto Macrì, presidente della Fondazione Opera Santa Rita. Nel corso dell’ottava diretta Facebook di “S come Futuro”, dedicata appunto al tema della solidarietà, i due ospiti si sono soffermati sul significato più profondo della generosità e dell’altruismo: una forma disinteressata di aiuto che, nella visione cristiana, assume la forma della fraternità. Ma passata questa epidemia, riusciremo ancora ad essere attenti ai bisogni dell’altro, del diverso? Riusciremo a riproporre quelle dinamiche che si sono verificate, in modo spontaneo, durante la chiusura forzata del Paese a causa del Covid?
Questa la posizione di Macrì, secondo cui niente avviene in automatico: per cambiare e ripensare certi modelli della società serve, prima di tutto, “responsabilità”.
Per Saccenti, ciò che abbiamo attraversato ha spostato inevitabilmente alcuni equilibri, a livello planetario e di comunità. E’ quindi importante fare tesoro dell’esperienza della pandemia perché ha permesso, a tutti, di vivere la solidarietà come forma pura e autentica di democrazia. Ovvero come forma di partecipazione responsabile.
I temi chiave per i prossimi anni? Salute, energia, ambiente e comunicazione, ma anche diritti, risorse e generazioni. “S come futuro” è la serie di dirette Facebook promosse da Tv Prato per dare spazio alla discussione sul futuro della società e sui suoi cambiamenti nell’era post Covid.
