L’intervista di Natale del vescovo Nerbini: «Le limitazioni ci aiutino a tornare all’essenziale» VIDEO


«Riscopriamo ciò che forse diamo un po’ per scontato: il dono della vita, la famiglia – spesso trascurata – il senso della comunità, della solidarietà. Questo è il nuovo spirito con cui dovremo affrontare il Natale». Nel tradizionale messaggio di auguri ai pratesi inviato tramite le telecamere di Tv Prato, il vescovo Giovanni Nerbini invita la comunità a «tornare all’essenziale», a chiedersi «cosa è davvero importante nella celebrazione del Natale».

In queste feste segnate dalla pandemia le limitazioni sono molte, anche se necessarie, e la riflessione di monsignor Nerbini parte proprio da questo aspetto. Nell’intervista rilasciata a Giacomo Cocchi il Vescovo risponde anche alla difficile domanda: «dov’era Dio in questo 2020 segnato dal Coronavirus?».
Tra gli altri argomenti: il progetto #farepatti lanciato alla città per riprendere in mano il messaggio di papa Francesco rivolto ai pratesi cinque anni fa; la crisi economica maturata a causa della emergenza sanitaria e la risposta della Chiesa pratesi; la preghiera che monsignor Nerbini porterà all’altare nella messa nella notte di Natale.

 

Qui trovate anche il messaggio indirizzato dal Vescovo ai pratesi: «In questo Natale Covid riscopriamo la condivisione come insegna il bambino»

 

 

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Marco Giraldi
Marco Giraldi
3 anni fa

Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama(dal Vangelo di Luca). Questa preghiera è breve ma originale perchè si trova narrata dall’evangelista Luca che rispetto agli altri tre evangelisti parla bene dell’Annuncio portato a Zaccaria inerente la Nascita di Giovanni Battista e di quello portato a Maria sulla Nascita di Gesù. Luca nei suoi brani parla di quando avvengono le nascite del Battista e del Messia e la preghiera del “Gloria” è quella più adatta verso un evento così grandioso agli occhi dell’intera umanità. Mi è dolce pensare alla figura dei pastori attenti al loro gregge tanto che nel vegliare a loro rinunciavano al loro riposo ma le greggi erano l’unico strumento di sopravvivenza. I pastori erano quella parte di popolo scartata dalla società ma non agli occhi di Dio che furono i primi a ricevere il lieto annuncio della venuta del Signore. Mi collego alla prima Lettura tratta dal Libro del Profeta Isaia e al ritornello del Salmo Biblico 97 che dice: “Tutta la terra e i rispettivi confini hanno veduto e vedranno la salvezza del nostro Dio”. Una frase simile a quella biblica è della poetessa statunitense Emily Dickinson nel 190 anniversario della sua nascita(1830-2020) e dice così: “La residenza di Dio è accanto alla mia. L’arredo è l’amore”. Tutto questo per dire che la Nascita del Messia è fonte di amore e lo dimostrerà morendo sulla croce così come risorgendo dalla morte il terzo giorno. Dio è sempre con noi anche in questo tempo di pandemia ed è vicino ai nuovi poveri che vengono aiutati dalle varie associazioni di volontariato in modo particolare dalla Caritas Diocesana che ha istituito il Fondo del Buon Samaritano per andare incontro ai poveri e bisognosi in collaborazione con i vari centri di ascolto parrocchiali. Un contributo offerto ai bisognosi in prossimità del Natale è stato quello di fare la spesa di solidarietà all’Esselunga portandola al centro di ascolto della mia Parrocchia che è quella di san Bartolomeo a Coiano guidata dal Parroco Don Jazek Thomas Skrzypczyk prete polacco e dal suo Viceparroco Don Vincenzo Saju il prete indiano sempre disponibili per chi ha bisogno. Se arriva il vaccino il virus avrà sempre meno terreno fertile su di noi però ci vorrà il suo tempo prima che riparta tutto perchè questo è il tempo della ricostruzione. Non pensiamoci troppo ora ma godiamoci le festività natalizie seppure con zona rossa ma sono rimaste attive le funzioni religiose e quindi cerchiamo di passare tutti un buon Natale seppure con le limitazioni che la cosa comporta per tutelarsi dalla pandemia