4 Gennaio 2021

Vernio, lo storico farmacista Sanesi in pensione dopo 40 anni. Comune e Farmacom consegnano una targa in segno di gratitudine


“Sono stati quarant’anni molto belli, ho vissuto il mio lavoro come una missione a servizio della gente”. Stefano Sanesi, farmacista storico di Vernio, lascia con queste parole, pronunciate stamani nel corso di una cerimonia che si è svolta nel salone consiliare, la professione che lo ha visto impegnato per ben trentotto anni (dei quaranta totali) dietro al banco della farmacia comunale di San Quirico (dal 2005 in Farmacom). Per testimoniare la gratitudine della comunità di Vernio il sindaco, Giovanni Morganti, con il presidente di Farmacom, Roberto Natali, ha consegnato a Stefano Sanesi una targa. Presenti anche il direttore generale di Farmacom, Paolo Massaini, e la consigliera Antonella Ciolini.

“Sanesi ha svolto il suo lavoro con grande passione, contribuendo a consolidare e a far crescere la farmacia comunale che è un punto di riferimento fondamentale per la comunità di Vernio – ha detto Morganti – si è impegnato, con l’allora sindaco Paolo Cecconi, per il trasferimento della nuova sede e per il potenziamento di questa esperienza che costituisce un modello per il territorio”.

Il presidente Natali ha ricordato come si sia appena concluso un anno molto impegnativo per Farmacom e per le farmacie dell’azienda consortile presenti a Montemurlo, San Quirico, Poggio a Caiano e Seano. “Siamo stati al servizio dei cittadini, in prima linea contribuire a fronteggiare la pandemia – ha affermato – il rapporto con le persone, proprio come ha insegnato Stefano Sanesi che è sempre stato accanto alla gente con professionalità, costituisce la cifra dell’impegno di Farmacom e dei professionisti che ci lavorano”.

 

Sanesi, che era direttore della farmacia, è andato in pensione lo scorso 31 dicembre. Prende il suo posto la dottoressa Silvia Risaliti. “Il giorno più bello è stato senz’altro quello dell’inaugurazione della nuova farmacia, nel 2012, progettata come un presidio sociale e un servizio di comunità – sottolinea Sanesi – il tempo difficile della pandemia, invece, ci ha visto in trincea, accanto alle persone, senza neppure poterci abbracciare”.

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