4 Febbraio 2021

Morte Astori, ecco cosa è emerso dalla perizia disposta dal giudice. Il processo al medico pratese Galanti proseguirà il 2 aprile


“E’ stata un’udienza significativa, confermo e ribadisco la fiducia nella giustizia e il 2 aprile sarò di nuovo qui”. Lo ha detto la compagna di Davide Astori, Francesca Fioretti, uscendo dal palazzo di giustizia a Firenze dove questa mattina si è celebrata un’udienza del processo con rito abbreviato per la morte del calciatore, che vede imputato con l’accusa di omicidio colposo il professor Giorgio Galanti, medico pratese.

Nel corso dell’udienza di questa mattina sono stati ascoltati i due tecnici che hanno redatto la perizia disposta dal giudice, secondo le quale la morte del giocatore non avrebbe potuto essere evitata. Il processo proseguirà il 2 aprile. La perizia inoltre avrebbe confermato le cause della morte individuate dal medico legale: il capitano della Fiorentina morì nel sonno per una aritmia ventricolare maligna, provocata dalla grave patologia cardiaca della quale soffriva e che non gli fu mai

diagnosticata. Nella loro relazione i periti avrebbero sostenuto che la notte in cui Astori si sentì male, mentre dormiva, solo in una camera d’albergo, l’unica possibilità di salvarlo sarebbe stata quella che gli fosse stato installato in precedenza un defibrillatore. Eventualità quest’ultima impensabile in assenza di una diagnosi. Tuttavia, sosterrebbero sempre i periti, anche se Astori fosse stato sottoposto all’holter, sarebbe stata bassa la probabilità che questo esame potesse permettere di rilevare anomalie tali da imporre ulteriori approfondimenti.

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