30 Marzo 2021

5 ore e mezzo da Bologna a Prato: il racconto di una pendolare: “Una giornata da incubo”


Stavolta i lavori lungo la Direttissima non c’entrano, ma per i pendolari della tratta Bologna-Prato quella di ieri è stata un’altra giornata di disagi. L’esplosione di un ordigno tra Grizzana e Monzuno, prevista in mattinata, ha creato non pochi problemi alla circolazione ferroviaria tra treni cancellati o in ritardo. A raccontarlo è Francesca Bartolini, che da due anni fa la pendolare per recarsi all’ospedale Sant’Orsola di Bologna, dove lavora come operatrice socio sanitaria in un reparto Covid. Ieri ha impiegato 5 ore e mezzo per raggiungere Prato, da dove poi ha preso il treno per tornare a Lucca, città in cui vive.
Terminato il turno di lavoro, la pendolare si è diretta alla stazione Mazzini per prendere il treno delle ore 13,42, che però viene cancellato. A quel punto, assieme ad altri pendolari, si è recata alla stazione centrale di Bologna per prendere il convoglio delle 15,33 diretto a Prato, ma anche stavolta il treno viene soppresso. Il bus sostitutivo non arriva e dunque non resta che salire sul treno delle 15,03 diretto a Pianoro, da dove è previsto il trasferimento in autobus verso San Benedetto Val di Sambro. Anche in questo caso, però, il bus arriva in ritardo e così per Bartolini e gli altri pendolari il primo treno a disposizione alla volta di Prato è quello delle ore 17,18. In realtà, contrariamente a quanto annunciato in un primo momento – racconta ancora la pendolare – il treno delle 17,18 proveniente da Prato, anziché fare ritorno nella città laniera, prosegue il suo viaggio verso Bologna. Non resta dunque che salire a bordo del treno successivo, quello delle 18,18, con arrivo alla stazione centrale di Prato alle ore 19,10. “Una giornata da incubo” si sfoga Bartolini, che denuncia le difficoltà incontrate ieri ad avere informazioni corrette sul traffico ferroviario.

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