25 Maggio 2021

Una panchina in ricordo di Elisa Amato e delle vittime di femminicidio FOTO


“Elisa, non se andrà con te ciò che hai donato”, è questa la frase incisa sulla targa affissa sulla panchina rossa, posta nel giardino della sede centrale della Pubblica Assistenza “L’Avvenire” Prato, in ricordo di Elisa Amato, di cui ricorrono i tre anni dall’uccisione. La giovane pratese venne uccisa nel maggio del 2018 dal suo ex fidanzato, poi suicida. Una vicenda che scosse l’opinione pubblica nazionale e che segnò profondamente L’Avvenire, di cui Elisa era volontaria. Di qui la volontà dell’associazione di via San Jacopo di dedicare un ricordo rivolto a Elisa Amato, con una panchina rossa, per dire fermamente no ad ogni violenza di genere e in segno di contrasto in particolare ai femminicidi. L’opera realizzata con il Patrocinio del Comune e della Provincia di Prato. La panchina rossa va ad aggiungersi a quella già installata nel marzo del 2019 nello spazio verde di piazza Landini.

Piero Benedetti, presidente de L’Avvenire, ha sottolineato: “Credo non esista nessuno con minimo di coscienza che non resti inorridito di fronte ad un evento così delittuoso come quello che segnato la morte della nostra volontaria Elisa Amato. Era una persona solare, che pensava all’amore verso il prossimo, amava le persone, amava gli animali, amava tutti.”.

Il presidente della Provincia di Prato, Francesco Puggelli, ha affermato: “Voglio ringraziare la pubblica assistenza e i genitori di Elisa Amato. Incontrarli è ogni volta una fitta al cuore. Il loro dolore è il dolore di tutta la comunità, e questa panchina è un simbolo, una testimonianza importante non solo per ricordare a tutti quanti sia ancora tanto il lavoro da fare per combattere la cultura della violenza ma testimonia anche che l’amore e l’impegno civile di Elisa superano anche la morte”.

L’assessore alle Pari opportunità del Comune di Prato, Ilaria Santi, ha ringraziato la Pubblica Assistenza e i genitori di Elisa, che sono presenti alla cerimonia. “Questa pancina ci ricorda non solo Elisa Amato ma quanto ancora tutti quanti come comunità dobbiamo fare per combattere questa violenza che purtroppo è nelle nostre case e nelle nostre famiglie prima di tutto” ha affermato Santi.

La consigliera con delega la Parità di genere de L’Avvenire, Elisabetta Cioni, ha concluso che: “L’esperienza è stata quasi surreale, nel preparare questo ricordo. Dal chiamare la famiglia, dal parlare con sua sorella, dal cercare le parole più adeguate alla targa che la ricordasse. Una commozione immensa”.

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