5 Ottobre 2021

Visita a Prato della commissione parlamentare d’inchiesta sullo sfruttamento nei luoghi di lavoro

Il sindaco Biffoni ha ribadito la necessità di risposte concrete sul potenziamento degli organi periferici dello Stato sul territorio pratese


E’ iniziata stamani in Prefettura l’audizione della commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro pubblici e privati. Si tratta di un organismo, composto da 11 senatori, istituito due anni fa, con compiti di vigilanza su questi temi.
Tra i varti compiti della commissione, presieduta dall’onorevole Gianclaudio Bressa, c’è anche quello di accertare l’entità dello sfruttamento del lavoro, con particolare riguardo agli strumenti di prevenzione e repressione e di valutare l’idoneità dei controlli da parte degli organismi di vigilanza sull’applicazione delle norme antinfortunistiche.
Stamani si è svolta l’audizione del prefetto Cogode, del procuratore Nicolosi, dei rappresentanti delle forze dell’ordine, di Inps e Ispettorato del lavoro. Nel pomeriggio saranno sentiti i referenti dei sindacati e delle associazioni datoriali.
In apertura di seduta è intervenuto per un saluto istituzionale il sindaco di Prato Matteo Biffoni, che ascoltiamo ai nostri microfoni.

Biffoni ha colto l’occasione per ribadire al presidente della Commissione Gianclaudio Bressa e ai senatori presenti la peculiarità del distretto pratese e la necessità di una maggiore presenza degli organi periferici dello Stato sul nostro territorio. Biffoni ha poi consegnato un documento che fotografa i numeri della Città di Prato e del distretto tessile (che comprende non solo i Comuni della provincia pratese, ma anche Comuni dell’area fiorentina e pistoiese).

Nel documento, già consegnato anche al ministro del Lavoro Andrea Orlando, sono state sintetizzate le attività messe in campo dal Comune di Prato in collaborazione con gli altri organi istituzionali presenti sul territorio, a partire dalla Prefettura, i sindacati, le associazioni di categoria e la Asl. Tra queste in particolare il Piano lavoro sicuro, che dal 2014 grazie alla Regione Toscana ha permesso di intensificare i controlli sui luoghi di lavoro. Inoltre, unico caso in Italia, è stato attivato lo Sportello antisfruttamento del Comune, dedicato all’emersione da situazioni di sfruttamento lavorativo o di natura diversa (in particolare tratta): in seguito all’introduzione del reato di cui all’art. 603 bis del codice penale, e alla modifica dei criteri di accesso ai sistemi e alle reti di protezione internazionale nel 2018, è stato firmato il protocollo d’intesa tra l’Amministrazione comunale  e la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Prato per contrastare lo sfruttamento lavorativo e mettere in sicurezza i lavoratori sottoposti a tale condizione.

“Il Comune di Prato, se pur consapevole di non avere alcuna competenza istituzionale in merito, davanti ai fenomeni presenti sul territorio e coerentemente con la precisa volontà di rigettare ogni forma di illegalità, nel corso degli anni ha posto in essere misure finalizzate a combattere con gli strumenti legislativi a disposizione ogni forma di illegalità e a contrastare la violazione dei diritti dei lavoratori”, spiega il sindaco nella lettera diretta al presidente della Commissione parlamentare.

Biffoni ha ribadito la necessità di risposte concrete sul potenziamento degli organi periferici dello Stato sul territorio pratese: “La collaborazione delle istituzioni tutte non è mai mancata, mi preme ribadire che resta fondamentale la necessità di una maggiore presenza dello Stato del nostro territorio: come richiesto da anni ai Governi che si sono succeduti è urgente un potenziamento degli organi periferici dello Stato, perché solo con un efficace lavoro di verifica sul rispetto delle norme su lavoro, sicurezza, immigrazione, fiscalità e previdenza sarà possibile non vanificare gli sforzi fatti quotidianamente”.

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