1 Dicembre 2021

Assemblea Commercialisti, bilancio e premiazione per gli iscritti da 30 a 50 ann

Il presidente Ravone: “Impegnati a sostenere imprese e famiglie nella ripresa


L’assemblea dell’Ordine dei commercialisti convocata per varare il bilancio 2022 è stata anche un’occasione per fare il punto sulla situazione locale e per consegnare i riconoscimenti agli iscritti, in particolare a quelli con cinquanta, quaranta e anche trent’anni di professione. L’assemblea si è svolta in modalità mista: una cinquantina di commercialisti erano presenti al Palazzo delle Professioni, molti altri erano collegati in streaming.

“Siamo alle porte con un anno nuovo, in cui speriamo si consolidi la ripresa economica evidente che è già partita nel corso del 2021, noi siamo impegnati a supportare imprese e cittadini in questa fase così importante e delicata – sottolinea il presidente Filippo Ravone -. Stiamo monitorando la riforma fiscale che è in approvazione e auspichiamo che il 2022 possa essere finalmente il primo anno a regime dopo le tante difficoltà”.

Riconoscimenti per i cinquant’anni di professione a Francesco Zanobetti e – per i quaranta – a Furio Fratoni (nella foto sopra col presidente Ravone). Nel corso del 2020 e del 2021 sono stati inoltre ben 50 commercialisti che hanno festeggiato i trent’anni di iscrizione all’ordine professionale.

Quella del commercialista è una professione che richiede vocazione, che ha una rilevanza sociale speciale. “Certo l’attenzione alla società che ci circonda è fondamentale, oggi più che mai è necessario mettere a disposizione la propria professionalità a vantaggio di persone che magari hanno difficoltà – mette in evidenza Furio Fratoni – tanti hanno bisogno del commercialista ma non tutti possono permetterselo. Ai giovani che si avvicinano alla professione dico: coraggio scendete in campo con generosità”.

In rappresentanza dei cinquanta iscritti da trent’anni parla una commercialista, Giovanna Cobuzzi (nella foto sopra col presidente Ravone), una delle 170 donne dell’ordine pratese. “La nostra è una professione molto bella che facciamo tutti con grande passione, questo è il motivo principale che ci spinge a fare questo lavoro che chiede di sviluppare continuamente nuove competenze – afferma -. Risentiamo della crisi che ci ha travolti, incentivata dal Covid, ci siamo dovuti adeguare alle nuove necessità e alle nuove richieste: facciamo tanto altro oltre a svolgere il ruolo di commercialisti in modo tradizionale”.

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