13 Dicembre 2021

Tirocini anche in tintorie e finissaggi grazie all’accordo tra Buzzi e Confindustria

Sottoscritto un accordo quadro tra l'istituto Buzzi e Confindustria Toscana Nord per rendere più diretti i progetti di formazione per studenti e docenti della scuola


Un accordo quadro valido tre anni per una collaborazione sempre più stretta tra Buzzi e Confindustria Toscana Nord: si semplifica così l’accesso degli studenti ai percorsi di alternanza scuola-lavoro, soprattutto in quelle aziende da cui proviene la maggior parte delle richieste di forza lavoro. “Ad oggi sono la chimica tintoria e il finissaggio ad avanzare le principali richieste di lavoratori – spiega il preside del Buzzi Alessandro Marinelli -; l’indirizzo specifico non c’è più dal 2010 ed è confluito nell’attuale indirizzo di ‘Chimica e materiali’, ma offriamo ai nostri studenti tirocini in queste aziende”. “Il problema delle nostre imprese è l’invecchiamento dei nostri collaboratori – afferma Maurizio Sarti, presidente di Sistema Moda di Confindustria Toscana Nord -. Il 60% dei nostri lavoratori ha più di 45 anni, il che vuol dire che tra 10 anni ci sarà un’esigenza di turn over. Parliamo di tecnici, tessitori, orditrici e tecnici informatici che vanno sostituiti. E’ chiaro che per noi il Buzzi è un interlocutore privilegiato”. La questione del ricambio generazionale è molto sentita nel distretto: il Buzzi è una scuola altamente specializzante per le figure ricercate nelle aziende tessili della filiera, ma non tutti i diplomati si riversano nel mercato del lavoro. Come spiega Marinelli, un fenomeno sempre più in crescita riguarda gli studenti del Buzzi che continuano il percorso di studi iscrivendosi all’università, circa il 60% dei “maturati”.

Dentro l’accordo quadro trovano spazio progetti di tirocinio e di orientamento per i giovani, ma anche di formazione per i docenti. Si tratta di una cornice che sul piano formale dà corpo a quella che è già una forte sinergia tra l’associazione e la scuola di viale della Repubblica: basti pensare che è stata proprio Confindustria a fornire le licenze per le cosiddette “postazioni Cad”, i sistemi di progettazione dei tessuti che consentono agli studenti di uscire dalle superiori conoscendo già quello che troveranno in azienda. Pace fatta, quindi, con questo accordo, tra Buzzi e industriali dopo la storia del Buzzi Lab? “Non c’era bisogno di fare pace – assicura Fabia Romagnoli, vicepresidente di Confindustria Toscana Nord – quello che è successo con Buzzi Lab ha creato sicuramente un problema notevole per le aziende del tessile e Confindustria quindi ha solo esternato le difficoltà che si creavano con quanto è successo”.

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