22 Gennaio 2022

«Non smarrite mai il senso del divino». L’invito del Vescovo ai due nuovi sacerdoti pratesi

Questa mattina in cattedrale l'ordinazione di don Andrea Tarocchi e don Alessandro Ventura. Domani la celebrazione delle prime messe dei neo presbiteri


«Non smarrite mai il senso dell’agire divino in voi e per voi». Con questo invito il vescovo Giovanni Nerbini ha ordinato sacerdoti della Chiesa di Prato don Andrea Tarocchi e don Alessandro Ventura.

Il sacramento dell’Ordine è stato conferito questa mattina in cattedrale con una messa concelebrata dal clero diocesano. In duomo c’erano molti fedeli, tra questi tanti giovani, perché le vocazioni dei due nuovi preti sono nate proprio in mezzo ai ragazzi e alle ragazze. Don Alessandro è un insegnante di religione e il suo desiderio di diventare sacerdote è maturato tra i banchi di scuola, don Andrea è da tempo impegnato nell’oratorio cittadino di Sant’Anna.

Nell’omelia il vescovo Giovanni ha incoraggiato i due presbiteri a «fermarsi ogni tanto», per domandarsi se «la vostra vita è ancora quella lettera di Cristo, leggibile nella celebrazione dei Sacramenti, nella cura dei poveri e dei bisognosi che si avvicinano a voi in cerca di conforto e speranza». Monsignor Nerbini ha poi sottolineato anche i doveri che i neo sacerdoti sono chiamati a dover rispettare: «ciò che ricevete vi impegna in un cammino ascetico e di rinuncia a ciò che è mondano o comunque in aperto contrasto al Vangelo». Infine la richiesta di riferirsi sempre all’azione dello Spirito Santo, «lasciando sempre il cuore libero da ciò che è mondano, anche se può sembrare buono».

 

 

Il rito dell’ordinazione è proseguito con lo volontà espressa da don Andrea Tarocchi e don Alessandro Ventura di assumersi gli impegni propri del ministero: predicare il Vangelo, insegnare la fede, celebrare i Sacramenti, dedicarsi al popolo che gli verrà affidato, rispetto e obbedienza al Vescovo.
Poi monsignor Nerbini e i preti presenti hanno imposto le mani sul capo dei due candidati al sacerdozio. Dopo aver indossato gli abiti sacerdotali, don Andrea e don Alessandro sono stati unti con il crisma dal Vescovo sulle mani. Questo gesto significa che, in qualità di presbiteri, possono celebrare l’Eucarestia.

Fortemente emozionati, al termine del rito i due neo sacerdoti si sono abbracciati e in duomo è risuonato un lungo applauso.

 

Don Alessandro Ventura, mons. Giovanni Nerbini, don Andrea Tarocchi e mons. Daniele Scaccini (rettore del Seminario e vicario generale)

 

Don Andrea e don Alessandro celebrano la loro prima messa domani, domenica 23 gennaio, in orari diversi così da essere presenti a entrambi le eucarestie. Don Andrea alle ore 10,30 alla basilica di Santa Maria delle Carceri, don Alessandro alle ore18 alla parrocchia di San Giovanni Battista a Maliseti.

Per monsignor Nerbini si tratta della quinta e della sesta ordinazione sacerdotale da quando è arrivato a Prato nel settembre 2019.

 

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Marco Giraldi
Marco Giraldi
2 anni fa

Sabato 22 alle ore 10:00 presso la Cattedrale di Santo Stefano in Duomo sono stati ordinati sacerdoti per imposizione delle mani di Monsignor Giovanni Nerbini nostro Vescovo, su preparazione del Rettore nonchè vicario Gensarel Monsignor Daniele Scaccini i diaconi Andrea Tarocchi di 42 anni pratese con un passato da geometra e Alessandro Ventura di 33 anni originario di Gioia del Colle in Provincia di Bari insegnava Religione all’Istituto Marconi. Andrea faceva servizio presso la Basilica di Santa Maria delle Carceri guidata dall’Arciprete Monsignor Carlo Stancari mentre Alessandro prestava il sevizio alla Chiesa di San Giovanni Battista a Maliseti nei panni del parroco Don Santino Brunetti. Nell’omelia presieduta davanti ad una folla piena di fedeli e di giovani studenti del Marconi venuti per assistere a questo bellissimo evento il vescovo ha detto ai due novelli sacerdoti che non devono smarrire mai il senso del divino ovvero ogni tanto è doveroso fermarsi così da poter riflettere sulla scelta fatta così da capire se la loro vita è sempre nel Progetto del Signore da lui iniziato quando si verificò la vocazione sacerdotale perché a volte possono venire dubbi se aver fatto la scelta giusta o se essere all’altezza di adempiere questa missione non facile. Verso questi dubbi non resta che pregare il Signore perché non ci faccia allontanare da lui così che possano essere veri annunciatori del suo Vangelo verso il gregge che gli viene affidato così da somministrare i sacramenti senza venire meno all’obbedienza del vescovo e dei suoi successori e qui cito le parole del Salmo Biblico 79 che dice chiaramente: “Fa splendere il tuo volto Signore e noi saremo salvi”. Le loro mani sono state unte col Sacro Crisma che è l’olio santo usato il giorno del nostro battesimo e ripetuto quando riceviamo il Sacramento della Confermazione come quello dell’Ordine per chi sceglie questo tipo di vita come segno di dedizione al Signore. Con la loro ordinazione sacerdotale il seminario vescovile storico da 340 anni(venne istituito nel 1682) sotto la guida dell’allora Vescovo di Pistoia e Prato Monsignor Gherardo Gherardi che fu dal 1679 al 1690 è rimasto vuoto perché gli altri due seminaristi pratesi studiano fuori diocesi, uno è a Firenze e l’altro a Roma anche se riceveranno l’ordinazione presbiterale nella nostra diocesi ma ora più che mai è necessario pregare per le vocazioni perché il Signore non faccia mancare figure di sacerdoti e religiosi altrimenti una parte della vita cattolica finirebbe ingiustamente e quindi serve che ognuno di noi faccia la sua parte per evitare questo triste epilogo che ha segnato una lunga storia fatta di tradizione ma anche speranza verso il popolo pratese