28 Febbraio 2022

Galleria degli Alberti: la Fondazione Cassa di Risparmio presenta un’offerta per l’acquisto della collezione

Le opere messe all'asta dalla BpVi in liquidazione coatta amministrativa. L'offerta non è vincolante


La Fondazione Cassa di Risparmio di Prato, nel pomeriggio di oggi, ha presentato un’offerta non vincolante per l’acquisizione della collezione di Palazzo degli Alberti alla Banca Popolare di Vicenza in liquidazione coatta amministrativa. L’offerta – per i quattro lotti proposti – fa seguito all’avviso dei commissari liquidatori, in scadenza alla mezzanotte di oggi, per l’avvio del processo competitivo che ha per oggetto la vendita dei beni della Popolare di Vicenza, tra i quali anche le opere custodite a Palazzo degli Alberti.

“La collezione è un patrimonio della città ed è indissolubilmente legata a Palazzo Alberti in forza del vincolo pertinenziale della Soprintendenza che lo caratterizza come unicum espositivo – sottolinea il presidente della Fondazione, Franco Bini – È vero che resta pendente l’appello al Consiglio di Stato presentato dagli stessi liquidatori ma il vincolo, di cui la Fondazione auspica la conferma definitiva, colloca la collezione integralmente nel Palazzo, anche nel caso in cui ad acquisire le opere che ne fanno parte siano proprietari diversi”.

La presentazione dell’offerta si inquadra nella fase preliminare del processo di vendita dei beni, a cui dovrà poi seguire una fase di esame delle offerte e la successiva presentazione di offerte vincolanti da parte dei potenziali acquirenti.
Nell’avviso dei liquidatori la collezione di Palazzo degli Alberti risulta divisa in quattro lotti anche se viene specificato il comune vincolo pertinenziale. Il primo lotto comprende 121 dipinti, 1 stampa, 16 sculture ed un tappeto, nel secondo lotto c’è La coronazione di spine del Caravaggio, nel terzo La Crocifissione di Giovanni Bellini, nel quarto La Madonna col bambino di Filippo Lippi.
Il vincolo – apposto dalla Soprintendenza – lega le opere al Palazzo degli Alberti in cui sono custodite, qualificando l’intero gruppo di opere come collezione, ovvero come un unicum espositivo. Ciò significa che se anche le opere dovessero in futuro appartenere a proprietari diversi, non potranno fisicamente lasciare la sede attuale di Prato fino al permanere del vincolo stesso.
Il valore complessivo della collezione è stimato in circa 60 milioni e il Ministero dei beni e le attività culturali ha una prelazione sull’acquisto delle opere dalla liquidazione.
Nei documenti per l’avvio del procedimento è specificato che la cessione è condizionata al mancato esercizio della prelazione da parte delle autorità competenti.

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