2 Ottobre 2022

Multiutility dei servizi, 17 associazioni si oppongono al progetto

Secondo i firmatari del documento "i sindaci saranno espropriati dalla possibilità di garantire servizi pubblici efficienti a costi ragionevoli"


Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua, Atto Primo – Salute Ambiente Cultura ed altre 15 associazioni di Prato e della piana prendono posizione per opporsi al progetto di costituzione della Multiutility dei servizi, che ieri ha conosciuto un passaggio importante con la delibera approvata dalla giunta comunale di Firenze.
Il progetto prevede in questa prima fase la fusione per incorporazione in Alia delle partecipazioni detenute in Publiservizi, Consiag e Acqua Toscana, società partecipate dai Comuni delle province di Firenze, Prato e Pistoia.
Sul punto, nelle prossime settimane saranno chiamati ad esprimersi i consigli di numerosi comuni, fra cui Prato.
L’operazione, alla quale Firenze partecipa con altri 66 comuni della Toscana centrale, fra cui Prato, dà il via al processo di fusione per incorporazione (previo il conferimento delle partecipazioni di Firenze in Toscana Energia e di Pistoia in Publiacqua), con l’apertura di un procedimento di aumento di capitale destinato a terzi per favorire l’entrata di altri soggetti toscani nel progetto, e di aumento di capitale per la quotazione in borsa dell’azienda con il mantenimento di almeno il 51% nelle mani dei Comuni che deterranno tali partecipazioni in una holding pubblica.

 

Un’operazione che vede nettamente contrari il Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua e 16 associazioni, che in un documento spiegano la loro posizione.

“In queste settimane stiamo toccando con mano cosa vuol dire subire gli aumenti dettati dalle speculazioni della Borsa (quella di Amsterdam) sul prezzo del gas. Tutti i rincari che ne sono derivati stanno mettendo in ginocchio famiglie e imprese e stanno creando impoverimento: non perché per ora manca il gas, ma perché alcune società si stanno arricchendo e stanno facendo utili milionari. In base al progetto di costituzione della Multiutility, le spa che gestiscono attualmente i servizi pubblici primari – Alia, Acquatoscana e Consiag – saranno incorporate in Alia, passaggio indispensabile ai fini della successiva quotazione in Borsa.
Attraverso questa operazione – sostengono le associazioni – i sindaci saranno espropriati dalla possibilità di garantire servizi pubblici efficienti ed a costi ragionevoli. Saranno i manager del consiglio di amministrazione a gestire servizi socialmente fondamentali e beni collettivi non riproducibili e limitati, come l’acqua, le materie prime secondarie (i rifiuti), l’energia”.

Secondo le associazioni che si oppongono alla multiutility, i più danneggiati saranno i comuni medi e piccoli, “che all’interno di questa holding finanziaria non avranno alcun potere”
“La Multiutility – prosegue la nota delle associazioni – ha come scopo prevalente la crescita degli utili: investimenti, costi, tariffe e impiantistica saranno sottratti al controllo delle comunità e delle amministrazioni che quelle comunità dovrebbero rappresentare e tutelare. Gli utili saranno realizzati con l’aumento delle tariffe e delle bollette, come è successo per l’ingiustificato aumento dell’8% della TARI da parte di Alia e con gli aumenti continui delle tariffe del servizio idrico. Affermare che la quotazione in Borsa serve ad accedere al credito per effettuare gli investimenti è un’invenzione: il ricorso all’indebitamento, come accade anche nelle altre Multiutility quotate, è a servizio dei dividendi e non degli investimenti; il sistema tariffario predisposto dall’autorità nazionale ARERA prevede che tutti i costi di investimento, sia per i rifiuti che per il servizio idrico, siano pagati in tariffa e quindi sempre a carico di cittadini, famiglie e imprese”.
I firmatari del documento ritengono che la gestione del servizio idrico da parte della Multiutility contraddica e stravolga l’esito del referendum del 2011, “quando una forte maggioranza dei cittadini si pronunciò a favore della gestione pubblica dell’acqua e contro il suo utilizzo a scopo di profitto”.

 

Di seguito l’elenco delle associazioni firmatarie del documento, che si appellano ai consiglieri comunali dei comuni interessati “per difendere i servizi pubblici e le risorse del territorio dal progetto Multiutility”.

Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua, Associazione per i diritti dei cittadini Toscana, Atto Primo – Salute Ambiente Cultura, ABC – Associazione Beni Comuni Pistoia, Osservatorio Ambientale Prato, Comitato Ambientale Casale Pro Bisenzio, Comitato Difendiamo la nostra salute Prato sud, Fridays for Future Prato, Comitato InMezzoAllAutostrada, Extinction Rebellion Prato AlterPiana, Orto Collettivo, La Libellula Gruppo per l’ambiente – Valle del Serchio, La Piana contro le nocività-Presidio Noinc Noaero, AcquaBene-Comune Pistoia e Valdinievole, Comitato Acqua Bene Comune Valdarno.

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