7 Dicembre 2022

Caso stazioni polizia cinese, il ministro Piantedosi: “A Prato effettuati accertamenti su sportello disbrigo pratiche. Non risulta fornisca più servizi”

Il ministro ha risposto al question time alla Camera: "Nessuna autorizzazione ai centri cinesi. Monitoraggio in corso"


“Presso il Dipartimento della pubblica sicurezza non risulta alcuna autorizzazione in ordine all’attività” di centri cinesi per il disbrigo di pratiche in Italia e “assicuro che le forze di polizia, insieme all’intelligence, attueranno un monitoraggio con la massima attenzione, io lo seguirò personalmente e non escludo provvedimenti sanzionatori in caso di illegalità riscontrate”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, rispondendo al question time alla Camera.
Era stato il rapporto di una ong a riferire di una rete di centri di polizia cinesi in diversi Paesi: 11 sarebbero ospitati dall’Italia. Questa vicenda, ha premesso il ministro, “non ha alcuna attinenza con gli accordi di cooperazione di polizia ed i pattugliamenti congiunti tra Italia e Cina che si sono svolti dal 2016 al 2019”. “Riguardo all’apertura a Prato di una presunta stazione di polizia cinese – ha riferito Piantedosi – la polizia ha immediatamente avviato accertamenti, dai quali è emerso che lo scorso marzo un’associazione culturale cinese ha aperto una sorta di sportello per il disbrigo di pratiche amministrative rivolto ai connazionali in Italia, nonché un servizio per il rinnovo di patenti cinesi e per le successioni. Ad oggi risulta che il centro non fornisca più questi servizi verso i quali c’è stato peraltro uno scarso interesse, essendo pervenute solo 4 richieste”.
“Il 16 novembre – ha proseguito il titolare del Viminale – presso il Dipartimento di pubblica sicurezza si è svolto un incontro con l’ufficiale di collegamento della Repubblica cinese che ha confermato quanto dichiarato dai responsabili dell’associazione. In ogni caso – ha aggiunto – la Digos ha informata l’autorità giudiziaria degli elementi acquisiti”. Saranno fatti, ha detto ancora il ministro, “approfondimenti su altre città. Al momento non risultano casi analoghi a quello di Prato a Firenze, Roma, Venezia e Bolzano. Solo a Milano c’è un’associazione che svolge attività di disbrigo pratiche amministrative e sono in corso approfondimenti”.

 

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