20 Dicembre 2022

Un patto per condividere e divulgare la storia di Prato

Rete tra Fondazione Cassa di Risparmio di Prato, Società di storia patria e Archivio di Stato


Una comunità, per essere tale, deve a tutti i costi condividere la conoscenza della sua storia. Parte da qui l’alleanza che vede protagonisti, con la Fondazione Cassa di Risparmio di Prato, la Società Pratese di Storia patria e l’Archivio di Stato. I risultati sono già tangibili: è appena stato presentato l’ultimo numero dell’Archivio Storico Pratese pieno di curiosità e di preziosi approfondimenti sulla storia della città. Pubblicato con il patrocinio e il sostegno economico della Fondazione Cassa, il volume è arricchito da A carte scoperte, una sezione speciale e fissa gestita interamente dall’Archivio di Stato.

Un numero tutto da leggere, dunque, quello dell’Archivio Storico. A presentarlo, con la presidente della Fondazione Diana Toccafondi, il presidente della Società di Storia patria Francesco Bettarini e il direttore dell’Archivio di Stato, Leonardo Meoni. Bettarini ha sottolineato il valore dell’accordo di collaborazione stretto con la Fondazione Cassa e ha confermato l’impegno della Società di Storia Patria, nata nel 1916, nell’approfondimento delle vicende pratesi ancora poco conosciute, aprendo spazi per studiosi e giovani laureati. “Oggi c’è bisogno di ricerca storica non per chiudersi ma per renderci consapevoli di quello che è il nostro tempo – ha messo in evidenza Toccafondi – questo è un patto per la storia di Prato e per quello che ci fa comunità”.

Ad aprire la rivista l’intervento davvero originale del linguista Piero Fiorelli sull’utilizzo della parola squisio nel territorio pratese (oggi si direbbe sospendo il giocotime out). L’uso è probabilmente legato alle drammatiche vicende del Sacco di Prato del 1512. Il termine potrebbe discendere dallo spagnolo juicio, (significa processo e si pronuncia quisio) e farebbe riferimento all’appello rivolto dalla popolazione pratese agli invasori spagnoli per chiedere di interrompere le violenze.

La sezione A carte scoperte, come hanno raccontato Leonardo Meoni e Chiara Marcheschi, è invece interamente dedicata alla recente e straordinaria acquisizione, da parte dell’Archivio di Stato di Prato, di una lettera scritta da Matteo degli Organi nel 1434, “uno dei documenti più curiosi e rivelatori su Donatello”, oggetto anche  di una mostra che resterà aperta fino al 30 dicembre.

Da segnalare anche gli interventi di don Renzo Fantappiè  (Annotazioni sull’Historia Cinguli), Angelo Nicolini (Mercanti toscani, navi genovesi e panni inglesi), Giovanni Pestelli (L’affare della biblioteca Lazzerini) , Gian Luigi Bruzzone (Reminiscenze di Prato in un libro di Sem Benelli), Lorenzo Vigotti (La villa del Palco di Francesco di Marco Datini), Antonello Nave (L’attività teatrale del Cicognini) e Alessandro Affortunati (Note sulla giunta Targetti 1912-1914). Per eventuali abbonamenti scrivere a comunicazioni.spdp@gmail.com

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