13 Luglio 2023

Morto Maurice Nio, aveva curato l’ampliamento del Pecci

L'architetto olandese aveva 64 anni


E’ scomparso all’età di 64 anni Maurice Nio, l’architetto che ha curato l’ampliamento del Centro Pecci.
“La scomparsa dell’architetto Maurice Nio ci tocca profondamente. Ha cambiato l’immagine di Prato con il progetto di ampliamento del Centro Pecci che è diventato un simbolo della nostra città”. Così il sindaco Matteo Biffoni esprime il proprio cordoglio e quello di tutta la giunta alla notizia della morte dell’artista olandese.
Un legame stretto quello tra Prato e l’architetto Nio, come ricorda l’assessore alla cultura Simone Mangani: “Il suo progetto, donato da Elena Pecci, con l’ausilio ideale di Lara Vinca Masini, fu scelto dall’allora presidente del Centro Pecci, Valdemaro Beccaglia e dalla giunta del sindaco Marco Romagnoli con la consulenza dello storico dell’architettura Marco Brizzi perché rappresentava linee di pensiero emergenti nella giovane architettura dei primissimi anni 2000 e perché visivamente legava il Centro al contesto attraverso quella antenna che ancora oggi è riconoscibilissimo e svolge la funzione di cogliere le onde “sensing the waves”, appunto, il titolo del progetto. Nio è sempre rimasto legato a Prato ed ha partecipato al grand opening dell’ottobre 2016″.
Un intervento, quello al Centro Pecci, che rappresenta a pieno la contemporaneità caratteristica di Prato, come sottolinea l’assessore all’urbanistica Valerio Barberis: “A Maurice la città deve l’opera di architettura che ha rilanciato a livello globale l’immagine di Prato come città della contemporaneità della Toscana. L’ampliamento del Centro Pecci è un’opera simbolica la cui antenna “recepisce” i segnali dei fermenti della contemporaneità che avvengono nel mondo e, allo stesso tempo, “rilancia” nel mondo le attività che vengono svolte all’interno. Nell’antenna, nel suo essere funzionalmente “inutile” ma simbolicamente così potente sta il lascito di Maurice a Prato, che si affianca al mio personale ricordo di una persona dotata di una umanità, un entusiasmo per l’architettura e per la vita fuori dal comune”.  Di seguito l’intervista rilasciata anni fa a Tv Prato da Nio dove l’architetto spiegava di essersi ispirato alla Sacra Cintola per la forma data all’ampliamento del museo.

 

 

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