16 Settembre 2023

Mamme, fateci perder l’aereo: il video di tre signore contro l’ampliamento di Peretola


Ci sono proteste sussiegose, di quelle che in tempo di battaglie per i diritti civili si chiamano “minoranze organizzate” e, a prescindere dalla causa e relativa fondatezza si esprimono spesso per slogan standard, linguaggio precotto, lessico impoverito.
Poi ci sono loro. Le tre signore che per come si presentano, un tempo si sarebbero definite “atte a casa” che interpretano il pensiero della periferia fiorentina sovrastata da decolli e atterraggi del Vespucci. Indossando il grembiule d’ordinanza, la cucina come sfondo, impugnando un mestolo o un piattino cantano No all’aeroporto, parodiando in un video l’immortale inno di Arbore. Le rime son ispirate alla cucina: burro-sussurro; pandoro-coro. I contenuti a ciò che imperversa in giardino: rumori e tremori di aerei in arrivo e partenza.

Le tre signore-mamme-lavoratrici-cittadine invitano con la canzoncina a partecipare alla manifestazione del 30 settembre pomeriggio dalle Piagge a Peretola. A fine canzone ognuna parla all’aperto e si fatica ad ascoltarle, la voce coperta dal rombo di un jet. Il messaggio di chi vive e lavora in zona è chiaro: con la nuova pista di Peretola rivolta verso Campi e Prato, quel supplizio toccherebbe a chi vive lì. Ma non appaga l’effetto Nimby al contrario. ‘Basta aeroporti cittadini. E non devono essere spostati sugli altri abitanti della piana i disagi che da sempre tormentano questa zona”. Il concetto era chiaro già in musica: “Da Quaracchi a Capalle, un saltino, che palle”. Una protesta, espressa con fermezza e ironia che merita l’attenzione dei pratesi contrari a decolli e atterraggi sulla testa. E che, per attingere ancora ad Arbore, non vorrebbero diventare Quelli della notte. In bianco.

 

Buongiornoprato@tvprato.it

disegno di Marco Milanesi

 

Piero Ceccatelli

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