11 Ottobre 2023

Accorpamenti scolastici, istituto Marco Polo a rischio. Regione e Comune al lavoro per scongiurare la perdita di autonomia

Oggi un incontro mediato dal Comune di Prato in cui docenti, genitori e alunni hanno mostrato alla regione perchè l'istituto Marco Polo, una delle scuole più multiculturali di Prato, non può essere accorpata ad un'altra realtà


In Toscana 15 istituti comprensivi sono a rischio accorpamento e tra questi c’è l’istituto Marco Polo, che mobilita insegnanti, genitori e studenti per convincere la Regione a mantenerlo come realtà autonoma. Questa mattina, su iniziativa del comune, una delegazione del corpo docenti e i rappresentanti d’istituto hanno incontrato l’assessora regionale Nardini per mostrare i progetti portati avanti da una scuola dove si cantano 18 diversi inni nazionali e in cui l’offerta didattica si è plasmata sulla multiculturalità. Il plesso di via del Seminario, però, ha un difetto, almeno secondo i parametri previsti dal testo approvato in Legge di Bilancio dal Governo Meloni: ha meno di 900 alunni. “Veniamo da tutto il mondo e tutto il mondo è veramente in questa scuola. Avere 850 alunni invece che 900 e qualcosa non può essere l’unico motivo per fare un accorpamento – dichiara l’assessore comunale alla Pubblica istruzione Ilaria Santi -. Noi abbiamo bisogno di investimento sul personale: un accorpamento vorrebbe dire riduzione di insegnanti, di personale di segreteria, taglio del dirigente scolastico”. “In una classe abbiamo rappresentate anche 18 nazionalità e questo è un arricchimento perché nella scuola vengono sperimentate tante modalità didattiche nuove, c’è un’innovazione continua che si andrebbe a perdere come patrimonio in città, se la scuola venisse accorpata ad un’altra”, spiega la dirigente scolastica Mariagrazia Ciambellotti.

La Regione Toscana ha definito scellerata la scelta del Governo di ridurre il numero degli istituti comprensivi sul territorio nazionale: occhi puntati all’udienza della metà di novembre, quando si pronuncerà la Corte costituzionale, cui la Regione si è appellata per quanto previsto dalla manovra in materia di dimensionamento. Ieri, inoltre, la Regione ha fatto ricorso al Tar, come spiega l’assessora regionale all’Istruzione Alessandra Nardini:

 

 

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