Prima un centro di ricerche e alta formazione (il Creaf), poi un hub vaccinale, poi ancora un ospedale di comunità, progetto che lo scorso marzo sembrava essere definitivamente sfumato a causa di problemi legati ai tempi di cessione della struttura all’Asl. Adesso quella cessione è stata resa possibile da una delibera della giunta regionale, e quindi, se non di ospedale di comunità si tratterà, alcune funzioni sanitarie, comunque, nella struttura di via Galcianese denominata Pegaso2 arriveranno. Solo adesso si è sbloccata la procedura che prevede che Sviluppo Toscana spa, società in house della Regione Toscana proprietaria di tutto il complesso, ceda in comodato d’uso modale all’Asl Toscana centro una parte dell’Ex Creaf. Come si apprende dal testo della delibera regionale, l’azienda sanitaria ha fatto richiesta formale alla società proprietaria dell’immobile di poter utilizzare il Pegaso2 per funzioni sanitarie il 31 maggio 2023, quindi tre mesi dopo la famosa commissione consiliare in cui dirigenti della stessa Asl spiegarono che l’ospedale di comunità non s’aveva da fare a causa di un allungamento dei tempi di cessione che risultava incompatibile con le scadenze dettate dal Pnrr (scatenando le reazioni della politica). Nello specifico, nell’immobile troverebbero posto attività ambulatoriali di riabilitazione e fisioterapia con la realizzazione di 3 palestre e ambulatori collegati, la Medicina legale e le attività delle commissioni medico-legali (per la legge 68, la legge 104 e le commissioni patenti), la farmacia territoriale e aule per la formazione del personale sanitario dell’Asl. Nessun riferimento a posti letto per la degenza. Il comodato d’uso ha una durata di 30 anni e la Regione dovrà prevedere un contributo di 300mila euro nel bilancio di previsione 2023/2025 per coprire gli eventuali costi, per Sviluppo Toscana, derivanti da complicazioni di natura fiscale: come si apprende dalla delibera, la società ha prodotto una Relazione sugli effetti economici di una destinazione sanitaria (anziché produttiva) dell’immobile stimando un saldo negativo pari a 58mila euro l’anno tra costi e guadagni di un comodato d’uso. A questo effetto economico col segno meno, si potrebbero aggiungere altri nodi di natura fiscale, che però la Regione è pronta a coprire pur di veder nascere al Pegaso una qualche funzione sanitaria.