7 Novembre 2023

Cgil Cisl e Uil: “Esclusi dall’incontro con Tajani”

Cgl e Uil in maniera unitaria e la Cisl autonomamente chiedono l'attivazione di un ammortizzatore unico sul modello dell'Emilia-Romagna anche per i dipendenti impossibilitati a recarsi a lavoro


“All’incontro con Tajani ci risulta che non si sia parlato di ammortizzatori sociali ad hoc, se non per escluderli a vantaggio di sgravi fiscali per le imprese. Riteniamo che l’esclusione delle organizzazioni sindacali dai confronti con i membri di questo governo, non certamente casuale visto che era già stata attuata in relazione alla visita della ministra del Lavoro Calderone, non sia nell’interesse delle lavoratrici e dei lavoratori della nostra provincia, che non è fatta solo di imprese, ma anche di quelli che ci lavorano dentro”. A dirlo sono Cgil e Uil a proposito del vertice che si è svolto ieri nel palazzo comunale di Prato con il vicepremier Antonio Tajani. “Se fossimo stati presenti – continuano i tre sindacati confederali -, avremmo richiesto con forza l’attivazione di un ammortizzatore unico, sul modello di quanto fatto in Emilia Romagna, che copra non solo le aziende che vedono o vedranno sospesa la propria attività, ma anche i dipendenti che non possono raggiungere il loro posto di lavoro, perché hanno avuto la casa invasa dal fango o perché non hanno più l’automobile o abitano in zone con la viabilità interrotta. Forse, un governo, dovrebbe interessarsi anche di quella parte del paese che per vivere deve andare a lavorare. E che quando non può farlo per un evento come questo ha bisogno di poter contare su un sostegno al reddito e sulla garanzia che la propria assenza sia giustificata”. Infine, i due sindacati comunicano “al Governo e ai sui ministri che quando vengono a Prato possono tranquillamente incontrarci insieme ai rappresentanti delle categorie economiche. Non abbiamo mai mangiato nessuno. Certo, noi siamo abituati a chiedere conto di quanto promesso. Come faremo con la ministra Calderone, alla quale, se fossimo stati presenti all’incontro, avremmo potuto suggerire modalità efficaci, e già condivise con le associazioni datoriali, di contrasto allo sfruttamento lavorativo”.

Dello stesso tenore l’intervento della Cisl Firenze-Prato: “Se fossimo stati presenti all’incontro con Tajani, avremmo richiesto con forza la predisposizione e l’attivazione di un ammortizzatore sociale unico e una riflessione seria sui collegamenti da attivare con l’ istituto della cassa integrazione, sul modello di quanto fatto in Emilia Romagna, che copra non solo le aziende che vedono o vedranno sospesa la propria attività, ma anche i dipendenti che non possono raggiungere il loro posto di lavoro, perché hanno avuto la casa invasa dal fango o perché non hanno più l’automobile o abitano in zone con la viabilità interrotta. E’ evidente che un percorso che non sia inclusivo di tutte le parti sociali in un momento così difficile è il modo peggiore per affrontare i problemi e le sfide che abbiamo davanti. Per queste ragioni la Cisl Firenze-Prato chiede con forza l’attivazione di tutte le procedure necessarie al riconoscimento di un ammortizzatore sociale unico con le caratteristiche descritte, da attivarsi retroattivamente a partire dal drammatico evento. Ci auguriamo per il futuro che gli incontri e i confronti sul nostro territorio siano davvero svolti nella trasparenza e nella piena rappresentanza di tutte le parti sociali, il segno più prezioso di una comunità matura che è chiamata insieme ad affrontare i drammatici problemi e le sfide che abbiamo davanti”.

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