16 Novembre 2023

Decreto su scadenze fiscali: per ora nessun segnale da Roma. Confindustria: “Agire per i prossimi adempimenti e prevedere una sanatoria”

Industriali scettici sui 62 comuni inseriti dal commissario Giani fra i territori in emergenza: "Le risorse non si disperdano in mille rivoli"


Per adesso, ore 17, questo 16 novembre si sta chiudendo senza che dal Governo giungano segnali sul posticipo delle scadenze fiscali per le aree alluvionate. E’ in corso il consiglio dei ministri che potrebbe provvedere in extremis, anche se all’ordine del giorno non c’è la questione della moratoria per le aziende che hanno patito danni nei territori alluvionati. In punta di diritto – sottolinea Confindustria Toscana Nord – siamo ancora in tempo: “la scadenza di oggi per il versamento di Iva, ritenute fiscali e contributi previdenziali per i dipendenti – e anche per l’utilizzo in compensazione dei bonus energia e gas del 1° e 2° trimestre 2023 – termina con la mezzanotte, ma sarebbe bizzarro se una notizia del genere dovesse giungere dopo che le aziende – almeno, quelle regolarmente operative – hanno terminato il normale orario di lavoro”.

Eventuali inadempienze da parte della Regione Toscana nei confronti del Governo – si parla di una trasmissione tardiva, avvenuta comunque ieri, dell’elenco dei comuni colpiti – secondo l’associazione degli industriali non bastano a giustificare questa omissione nei confronti delle imprese alluvionate e delle aree che stanno soffrendo.

E a proposito dell’elenco dei comuni toscani colpiti dagli eventi meteorologici eccezionali del 2-3 novembre: quelli inseriti ieri nella lista dal commissario straordinario Giani sono 62, “il doppio di quanto ipotizzato in partenza”, sottolineano gli industriali, secondo i quali “la ‘lievitazione’ nata forse da approfondimenti più accurati, potrebbe essere viceversa anche il frutto di una selezione niente affatto accurata e fin troppo inclusiva”.
“Si è capito – continua la nota di Confindustria Toscana Nord – che le risorse per aiutare le imprese a risollevarsi (importanti soprattutto per quelle più fragili che senza un supporto potrebbero chiudere, con i prevedibili danni economici e occupazionali) saranno poche: se poi verranno disperse in mille rivoli diverranno ancora meno. E chissà quando arriveranno: in Romagna, ci dicono, dopo sei mesi le imprese ancora non hanno ricevuto niente. Invitiamo governo e amministrazioni regionali e locali a guardare all’evento disastroso che ha colpito il territorio con attenzione e senso di responsabilità: ne va della tenuta di aree produttive che danno occupazione e pagano le tasse (e devono pagarle anche da alluvionate). La prossima scadenza fiscale importante è il 30 novembre: chiediamo che il decreto arrivi in tempo utile almeno per quella, includendo anche una sanatoria per le aziende alluvionate che non fossero riuscite ad espletare gli adempimenti in scadenza oggi. Per dare supporto a imprese così duramente colpite non conta solo come e quanto, ma anche quando: la tempestività è essenziale”.

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