16 Novembre 2023

Il Prato perde il derby, il pubblico vince sugli spalti, ma non dopo la gara

Pessima partita dei biancazzurri. Dai 1600 sugli spalti striscioni di cuore e fair play


Se la Pistoiese ha battuto il Prato 3-1, Prato ha battuto il Prato 10-0 finché il confronto si è svolto in costanza di partita. Milleseicento persone sugli spalti erano rare a vedersi anche quando esisteva la C1. Se poi un pubblico tanto numeroso sfodera tre striscioni da galateo del calcio, due rivolti alla comunità in ginocchio per l’alluvione e uno addirittura di solidarietà con gli avversari, i non proprio amatissimi pistoiesi, il10 al pubblico, ovvero alla città di Prato ci sta tutto.

Il voto si abbassa per ciò che è accaduto a fine partita, se è vero che un gruppo di tifosi ha preteso per fortuna senza successo, di entrare negli spogliatoi per un colloquio con squadra e allenatore, ripiegando poi su un faccia a faccia con Commini. Va bene contestare, ma ai tifosi del dopo gara preferiamo di gran lunga quelli che hanno appeso in curva le commoventi parole “2.11.23 Fango e acqua non possono fermare Una città abituata a non  mollare“.

È più sotto “Secchi pale sudore Ai volontari grazie di cuore” scritte per una comunità di 250mila persone (provincia compresa), ma che non sono state lette dai destinatari più vicini, i giocatori: sotto di un gol per un rigore al.primo minuto e mai capaci di reagire. E infatti battuti senza scampo dalla squadra della città  rivale di Prato da almeno otto secoli, da ben prima dell’invenzione del calcio.

E a proposito di avversari, edificante lo slogan “Non è derby senza rivali” di contestazione alla norma che limita a 100 le presenze degli ospiti, i cui capi per protesta hanno disertato la trasferta. I tifosi biancazzurri hanno tenuto vuota la zona centrale degli spalti e vi hanno appeso gli striscioni astenendosi dai cori nella prima parte.

 

La gara, in  notturna in quanto recupero feriale, avrebbe comportato rischi, ma un calcio sempre più proibito a prescindere dagli orari, avrà un futuro sempre meno roseo.

Fra il bel comportamento di Prato città, il post di Alessandro Sanesi con le scuse del Consorzio Cardato Riciclato: “Noi siamo sulle maglie Mi sento di dover chiedere scusa“. Tralasciamo le parole successive: ne è uscita troppa, reale, in giro, di questi tempi.

A fine gara il ds Pastore  fa autocritica e  si scaglia, nelle dichiarazioni contro i giocatori, accusati di zero nerbo: “Non so nemmeno se sono capaci di leccarsi le ferite”.  Li ha scelti, li ha visionati ogni giorno.  Il Buon Pastore conosce una ad una le sue pecore, si legge nelle Scritture. Onore, perché lo riconosce.
Per il.presidente Commini che dall’arrivo ha un’apertura di credito senza fine con i tifosi e la città, considerando il rapporto di tutti con chi lo ha preceduto, il colpo basso di sentirsi paragonato nei cori a Toccafondi. il Prato tocca il fondo, mentre la Pistoiese per contrappasso. spicca il Salto, ché tale è il cognome di chi ha firmato il.3-1. È una brutta notte di gol subiti, di amarezze e fatalmente anche di crudeli parole. La.Pistoiese vince coi gol, il pubblico con le belle frasi  e perde un poco con certi gesti. Il Prato perde su ogni fronte: la spietata coincidenza dei cognomi, che fa male ma non fa danni e la dura legge di gol e punti. Questa città sa perdonare e non ha oggettivamente di meglio. Tirarsi su, in campo e sul mercato.

E ora tutti in Duomo. In pellegrinaggio, se ci si crede. Comunque a osservare la macchia rossa sul portale laterale. Non è una minaccia, non sia mai detto, è imparare la storia. Proprio con la Pistoiese, così, mai più.

 

 

 

 

Buongiornoprato@tvprato

 

disegno di Marco Milanesi

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