23 Febbraio 2024

Arrestato anarchico pratese per l’attentato alla linea dell’alta velocità

Il gip ha riconosciuto l'aggravante della finalità di terrorismo


Arrestato un anarchico pratese accusato di aver attentato lo scorso 8 agosto alla sicurezza dell’Alta Velocità sulla tratta Firenze-Bologna, danneggiando un quadro elettrico, un piezometro e il relativo modem per la trasmissione dati, che servono per il monitoraggio dell’infrastruttura ferroviaria, causando l’interruzione della linea. L’uomo è stato messo agli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico. La misura cautelare è  stata eseguita oggi dalla Digos di Firenze. Contestata all’uomo anche l’ipotesi di rimozione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro. Il gip ha riconosciuto l’aggravante della finalità di terrorismo.

Il destinatario dell’ordinanza, come spiega una nota della Procura, “risulta già attinto da custodia cautelare ed è attualmente soggetto a processo per altri sei episodi analoghi per cui è stato arrestato il 25 gennaio 2022, commessi nei pressi della galleria Scheggianico”, la stessa interessata dall’azione dell’8 agosto scorso. Per l’attentato dell’estate scorsa, spiega una nota della Procura, l’indagato è stato ritenuto “l’autore o, comunque, l’ispiratore” dell’azione, avvenuta nel territorio di Firenzuola (Firenze). Secondo le indagini, chi agì “disalimentò con strappo dei cavi le due telecamere di videosorveglianza che monitorano il piazzale dove si trova la cabina elettrica e il posto di esodo, impedendo di visionare la galleria e il relativo soccorso di eventuali passeggeri. L’insieme dei danni provocati compromise e mise in pericolo l’intero sistema di soccorso e la gestione dell’emergenza della galleria Scheggianico”. L’attentato  causò l’interruzione della linea ferroviaria dalle 19 dell’8 agosto alle 00,37 del giorno successivo, con gravi ritardi e ripercussioni sulla linea ferroviaria.

L’attentato fu rivendicato il 14 agosto sul sito internet di area anarchica “Il Rovescio”. Secondo gli inquirenti l’arrestato con questo gesto e la sua rivendicazione, intese rispondere a due accadimenti: quelli di Carrara, riguardanti l’esecuzione di una misura cautelare emessa nei confronti di 9 militanti anarchici, arrestati in indagini di altra autorità giudiziaria, e quelli di Firenze concernenti lo sgombero effettuato lo stesso 8 agosto in via Ponte di Mezzo. “Nella rivendicazione operata – spiega la Procura – si invocava principalmente una delocalizzazione della lotta, laddove lo Stato non può proteggere i suoi servizi essenziali, come quello ferroviario e, in particolare, l’Alta velocità per la sua estensione nello spazio”.

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