29 Febbraio 2024

Maxi sequestro di prodotti contraffatti e integratori alimentari illegali

La merce - oltre 920 mila articoli tra capi di abbigliamento, oggettistica e integratori alimentari - è stata rinvenuta dalla Guardia di Finanza all'interno dei magazzini di tre aziende nell'area industriale del Macrolotto Uno


Oltre 920 mila articoli di vario genere contraffatti, integratori alimentari e prodotti privi dei requisiti di conformità e sicurezza. E’ quanto sequestrato dalla Guardia di Finanza di Prato all’interno dei magazzini di tre aziende cinesi. L’operazione è il frutto di una articolata indagine compiuta attraverso servizi di appostamento e pedinamento, oltre che all’incrocio delle banche dati.
L’intervento delle Fiamme Gialle ha portato alla denuncia di un imprenditore per il reato di contraffazione. Un’azienda è stata segnala alla Camera di Commercio per le violazioni riscontrate sui prodotti sottoposti a sequestro, che sono punite con sanzioni. Un’altra impresa è stata invece segnalata alla Regione Toscana per violazioni amministrative relative alla commercializzazione degli integratori alimentari. Anche in questo caso scatteranno le multe.

La merce sequestrata (per lo più capi di abbigliamento, accessori, casalinghi e integratori alimentari), per l’esattezza 920.350 articoli illegali, ha un valore complessivo di oltre 400 mila euro per una media di poco superiore 40 centesimi a prodotto. Entrando nel dettaglio, si tratta di 337.200 prodotti contraffatti, 552.400 integratori alimentari non rispondenti ai requisiti previsti dalla legge in vigore e 30.750 articoli privi dei requisiti di conformità e sicurezza in violazione del Codice del Consumo.

Le irregolarità riscontrate sui prodotti sono di vario genere: si va dalla mancanza della documentazione relativa all’introduzione in Italia e alla commercializzazione di prodotti riconducibili a marchi della moda nazionale ed internazionale, all’assenza dei requisiti di sicurezza di prodotti messi alla vendita. Gli articoli erano privi delle indicazioni sul produttore o importatore, del paese di origine e non riportavano l’eventuale presenza di sostanze dannose. Inoltre non erano riportate le indicazioni in lingua italiana, la denominazione alimentare, le avvertenze e l’effetto nutritivo.

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