Ex Banci, primi passi per l’Agenzia Spaziale Italiana. Bugetti: “Iniziate le indagini geologiche”
Al via il primo tassello di un'area di 16 ettari che attende di essere riqualificata da 50 anni
Muove i primi passi il progetto di realizzare all’interno dell’area ex Banci la nuova sede dell’Agenzia Spaziale Italiana, primo tassello della riqualificazione del complesso industriale fra la Declassata e il viale Ferraris, in stato di abbandono da oltre 50 anni. Il Comune di Prato, d’intesa con le università toscane e la Regione, ha candidato questo spazio per costruire una sede di circa 2000 metri quadrati dove condurre la ricerca del materiale extraterrestre, compreso quello proveniente dalle missioni su Marte. A questo scopo, nel bilancio triennale 2025-2027, la giunta Bugetti ha stanziato 4 milioni di euro, che assieme a 2 milioni della Regione serviranno a far partire i lavori. Intanto sono già iniziate le prime indagini tecniche al suolo per individuare la porzione precisa su cui eseguire l’intervento.
La soluzione a cui il Comune starebbe lavorando è quella di acquisire in un primo momento da Alia, proprietaria del complesso ex Banci, una zona limitata dell’area, funzionale a costruire la nuova sede dell’Agenzia spaziale, per poi programmare per gradi, in tempi successivi, la riqualificazione dell’intero quadrante dove potrebbe trovare spazio la nuova sede del museo di scienze planetarie.
Cronistoria dell’Ex Banci, da 50 anni in cerca d’autore
Un’area di 16 ettari fra la Declassata e il viale Ferraris che comprende spazi adibiti a parco pubblico, oltre all’ampia porzione occupata dall’ex fabbrica tessile Banci, il complesso ispirato alle architetture di Frank Lloyd Wright, progettato nel 1953 e in stato di abbandono dal 1974. Da allora l’area ex Banci, strategica per collocazione e collegamenti di area metropolitana, attende una riqualificazione ed è fonte di degrado. A metà anni Novanta ne divenne proprietaria Consiag. Nel 2005, la partecipata, d’intesa con la giunta comunale di Marco Romagnoli, affidò all’archistar Massimiliano Fuksas l’incarico per il masterplan del polo fieristico-congressuale. Il progetto, che comprendeva anche un hotel con torri alte 60 metri, non ebbe seguito, così come non andarono in porto le mire della giunta di Roberto Cenni di acquistare l’area, a fronte di una valutazione di 19 milioni fatta da Consiag nel 2012. Due anni fa, con l’incorporazione di Consiag, l’ex Banci è passato ad Alia Multiutility, che nel bilancio 2023 ha iscritto il complesso per un valore di 6,5 milioni di euro. Per quanto riguarda le previsioni urbanistiche nell’ultimo decennio, sotto le giunte di Matteo Biffoni, il Comune con il nuovo piano operativo ha previsto il recupero dei 22 mila metri quadrati dello storico complesso industriale, distribuito in 6 padiglioni e la possibilità di nuove edificazioni per altri 12.000 metri quadrati, con destinazione dell’area a funzioni direzionali e di servizi, commerciale e industriale/artigianale. I contatti con l’Università di Firenze per portarvi l’Università di Agraria non hanno avuto esito positivo; il treno del Pnrr è passato invano e nel 2021 assieme alla Regione è stato presentato il progetto di Manifatture digitali per creare in un quinto degli stabilimenti dismessi dell’ex Banci un polo ad alta tecnologia per le produzioni cinematografiche e audiovisive con teatro di posa per la realtà virtuale, un campus ed una render farm. L’idea di farvi un hub dell’innovazione per la transizione digitale, circolare e ambientale dei distretti toscani, a partire dal comparto moda e tessile – prospettata dalla giunta Biffoni nel 2021 con un costo stimato di 70 milioni di euro – è presente anche nelle linee programmatiche della giunta di Ilaria Bugetti. La nuova sindaca, in pochi mesi, ha però impresso una prima svolta per caratterizzare il futuro dell’area all’insegna dell’innovazione. Con fondi accantonati ad hoc – 4 milioni del Comune e 2 della Regione – l’area ex Banci è infatti candidata ad ospitare il Centro di ricerca dell’Agenzia Spaziale Italiana sul materiale extraterrestre.