25 Giugno 2025

Studio alternative progettuali alla Sr 325, ancora attesa 15 mesi dopo la grande frana

La Regione Toscana: "Entro giugno dovrebbe essere pronto”, poi il confronto con gli enti locali, fra cui il Comune di Prato prossimo al commissariamento

Ancora nessuna novità concreta per lo studio della viabilità alternativa alla Sr 325. Sono passati 15 mesi dalla grande frana fra Camino e Le Coste che il 1 marzo 2024 interruppe i collegamenti fra Prato e la Val Bisenzio. Per un mese pendolari – un bacino di 20 mila persone – e 800 aziende toccarono con mano tutti i giorni l’inadeguatezza dell’unica strada alternativa e l’esigenza di ripensare i collegamenti del tracciato regionale che unisce Toscana ed Emilia-Romagna. Dopo un’altra frana più a nord, a Castiglione dei Pepoli, le associazioni di categoria tornarono a gran voce a chiedere di “accelerare in modo deciso verso una soluzione definitiva per la Valbisenzio, coinvolgendo anche i livelli nazionali vista l’importanza economica e sociale della 325, per progettare interventi su larga scala”.

Dopo il ripristino e la messa in sicurezza del versante, nell’aprile 2024 la Regione Toscana siglò un protocollo d’intesa con i comuni di Vaiano, Prato, Vernio, Cantagallo, Montemurlo e con la Provincia di Prato. L’atto prevedeva che entro un anno – grazie a 150.000 euro stanziati dalla Regione – fosse redatto il documento di fattibilità delle alternative progettuali, il primo passo per studiare interventi di potenziamento e messa in sicurezza della Sr 325 ma anche “per studiare di concerto con gli enti locali le soluzioni di tracciato alternative per collegare la vallata con le principali arterie nazionali e regionali”.

La Provincia di Prato a gennaio 2025 aveva assicurato che entro la primavera la Regione avrebbe presentato il pacchetto progettuale, allo studio anche attraverso modelli Bim, sistemi ingegneristici tridimensionali integrati con i dati fisici, prestazionali, funzionali sull’intero ciclo di vita dell’opera. Sono passati mesi e la Regione Toscana, tramite una stringata risposta degli uffici tecnici fa sapere ora che “lo studio sulla viabilità dovrebbe essere pronto entro giugno” e che dovranno quindi essere programmati “i necessari passaggi con gli enti prima di procedere alla chiusura delle attività”. Enti fra i quali c’è anche il Comune di Prato, prossimo al commissariamento.

Ancora più nebulosi i risultati del secondo obiettivo che era stato inserito nel protocollo d’intesa dell’aprile 2024: quello di arrivare entro sei mesi alla stipula di un nuovo accordo di dettaglio sullo sviluppo della rete ferroviaria dell’area, sulla scorta di richieste storiche dei comuni valbisentini, più treni per i pendolari, nuove stazioni o fermate lungo il percorso a La Briglia, Carmignanello e Terrigoli. Su questo punto la Regione Toscana fa sapere che resta in attesa di aggiornamenti da parte di Rfi sul quadro degli interventi infrastrutturali e tecnologici da completare sull’intera tratta Bologna Prato.
Per quanto riguarda i lavori sulla Direttissima di adeguamento della grande galleria dell’Appennino, la linea sarà interrotta dal 29 settembre al 14 dicembre 2025, con interruzione continuativa di 85 giorni fra Vernio e San Benedetto. La Regione Toscana annuncia una cabina di regia congiunta con la Regione Emilia-Romagna per coordinare gli interventi e l’integrazione ferro-gomma nel periodo dei cantieri.