29 Settembre 2014

Condannato a 6 anni di reclusione l’ottantasettenne che strangolò la moglie in via Guasti


E’ stato condannato a 6 anni e 4 mesi con rito abbreviato Sergio Maranghi, l’87enne che un anno fa strangolò la compagna di una vita Grazia Centauro, nel loro appartamento di via Guasti, in pieno centro, dove la donna, 81 anni, era rientrata a seguito di un lungo ricovero in ospedale. Maranghi – dopo una prima perizia che ne aveva stabilito la seminfermità mentale al momento dei fatti -, è stato riconosciuto (da una seconda perizia psichiatrica disposta dal giudice) capace di intendere e di volere ed è stato condannato per omicidio volontario: gli sono state concesse le attenuanti generiche e quelle legate al contesto in cui è maturato il delitto. Le pressanti richieste di aiuto della moglie, legate alle precarie condizioni di salute, avrebbero indotto l’uomo ad uno stato d’ira che lo ha portato a compiere il gesto estremo mentre lei si trovava a letto. Il fatto suscitò scalpore in città, dove la vittima era molto conosciuta per aver gestito boutique di abiti da sposa.
Respinta la richiesta della difesa di derubricare l’omicidio in preterintenzionale o in morte come conseguenza non voluta di altro reato. L’avvocato Cristiano Toraldo, che ricorrerà in appello, ha ottenuto comunque il riconoscimento delle attenuanti, che sono valse uno sconto di pena rispetto ai 14 anni di reclusione chiesti dal pm Benedetta Foti. Sergio Maranghi non è sottoposto a misure cautelari e vive in una struttura sanitaria protetta.

D.Z.

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