Dopo quelle di Casale, via Zarini e San Paolo, altre due filiali della Banca Popolare di Vicenza nell’area pratese saranno chiuse: l’agenzia di Carmignano, che sarà accorpata a quella di Seano, e a sorpresa anche l’agenzia alla Castellina i cui clienti confluiranno in quella della Pietà.
A queste si aggiunge la chiusura degli sportelli di Montale, accorpati a Montemurlo. La seconda tranche di tagli (dopo le 75 agenzie già chiuse due mesi fa) prevede la cancellazione di 79 filiali in tutta Italia (64 di BpVi e 15 di Banca Nuova).
L’istituto vicentino ha comunicato ieri la notizia ai sindacati assieme a quella delle dimissioni di Gianni Zonin, che dopo 20 anni da presidente ha lasciato la guida dell’istituto a un altro imprenditore vicentino: Stefano Dolcetta, 66 anni, vicepresidente di Confindustria (leggi l’articolo). Un passo che Zonin, indagato assieme ad altri ex amministratori BpVi, per aggiotaggio e ostacolo alla vigilanza della Banca d’Italia, ha compiuto dopo le vicende degli ultimi mesi caratterizzati da bilanci in rosso, pesante deprezzamento delle quote sociali e un’indagine della magistratura che intende far luce sulla collocazione delle azioni della Banca e sui meccanismi di riacquisto delle medesime. Le dimissioni di Zonin erano state invocate a più riprese dai sindacati che avevano chiesto di fare pulizia fin dai vertici. Adesso Fabi, First, Fisac e Unisin ribadiscono la richiesta di “avviare le doverose azioni di responsabilità” nei confronti degli ex amministratori.
“Non possiamo non mettere in relazione questi due eventi – scrivono i sindacati – da un lato si dismettono 79 filiali in aggiunta alle 75 già chiuse, dall’altro si ufficializzano le dimissioni del ‘dominus’ che aveva voluto aprirle a qualsiasi costo sbandierandole come il fiore all’occhiello di un Gruppo aggregante in forte sviluppo su tutto il territorio nazionale che ambiva a raggiungere le ‘mille agenzie, dieci per ogni capoluogo di provincia”.
RENDETECI I QUADRI DELLA GALLERIA DEGLI ALBERTI CHE CI AVETE TRAFUGATO.