2 Dicembre 2016

Santa Lucia ricorda i fondatori dell’antica Compagnia e i caduti della Grande Guerra. Le iniziative


Tre eventi per ricordare la Santa Lucia di un tempo e festeggiare i recenti restauri che hanno reso possibile il recupero di un pezzo di storia di paese. Questa domenica 4 dicembre, alle 15, al chiesino di Santa Lucia in Monte, vengono presentati i restauri di una lapide ai caduti nella prima guerra mondiale e di una tavola in legno del 1660 che riporta i nomi dei membri della Compagnia del S.S. Sacramento di S. Lucia. Inoltre verrà aperta la mostra «Trine di fede e d’amore», che ospita una collezione di trine antiche e recenti di grande valore artigianale.

 
Il pomeriggio inizia con una tappa all’esterno del chiesino, sulla cui parete è stata posta la lapide ai caduti del luogo, restaurata grazie all’azione congiunta della pro Loco Santa Lucia insieme, della parrocchia e di alcuni privati. «La lapide – afferma don Mauro Rabatti, parroco di S. Lucia – necessitava di un intervento di restauro, che è stato condotto dall’ufficio beni culturali della diocesi. I nomi dei caduti, dodici in tutto, non solo sono stati cancellati, ma addirittura abrasi».

 

 

All’interno della chiesa di S. Lucia in Monte, invece, è stata posta l’antica tavola in legno stuccato di bianco, dorato e dipinto, spartito in cinque colonne contenenti i nominativi dei confratelli che, nel 1660, componevano la compagnia del paese. Per illustrare le caratteristiche della tavola, restaurata anch’essa dall’ufficio beni culturali della diocesi, interverrà Claudio Cerretelli, direttore dei Musei diocesani. «L’interesse alla tavola – spiega don Mauro Rabatti – è legato, oltre al suo valore artistico, ai nominativi ivi contenuti, esattamente 119. Di questi, 35 cognomi sono ancora presenti a S. Lucia, come Becheri, Bini, Pini, Calamai, Stefani, Paoletti, Bacchetti e molti altri. Inoltre, si nota che la lista dei nominativi è stata più volte rimaneggiata con aggiunte o sostituzioni, dovute probabilmente al desiderio di entrare nella storia. La Compagnia, infatti, fondata nel 1574, fu fin dall’inizio molto attiva: si occupava principalmente dell’adorazione eucaristica e dell’assistenza ai viandanti».

 

 

Infine, verrà inaugurata la mostra «Trine di fede e d’amore», una collezione di circa 300 manufatti donati nel corso del tempo da privati alla parrocchia perché venissero conservati. Alcune di questi risalgono al XVIII secolo, mentre altri sono acquisizioni recenti. «Si tratta – conclude il parroco di S. Lucia – di trine a scopo religioso, come quelle create per adornare gli altari o per avvolgere i bambini nel giorno del battesimo, e di ricami che abbellivano gli abiti di privati benestanti. I pezzi sono stati studiati e catalogati dalla provincia di Prato, che ne ha riconosciuto il valore, tanto che due anni fa la collezione è stata visitata da una trentina di insegnanti di ricamo e trine venuti appositamente dal Giappone».

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