8 Febbraio 2018

Il ritorno del morbillo: picco endemico nel 2017, la Asl invita a vaccinarsi


Un vero e proprio picco endemico del morbillo si è registrato lo scorso anno nel territorio della Asl Toscana Centro. Se nel 2016 i casi accertati erano stati soltanto 3 a Firenze ed altrettanti ad Empoli, nel 2017 sono state ben 168 i soggetti, la maggior parte bambini, affetti da morbillo, di cui 124 a Firenze, 9 a Prato e 26 nell’area pistoiese.
Anche quest’anno i casi notificati sono già 10 (9 a Pistoia ed uno a Prato) e i servizi di igiene e sanità pubblica temono che possa ripetersi un picco nei contagi, visto che la copertura vaccinale della popolazione è ben inferiore al 95%, considerata la soglia minima di protezione per ridurre drasticamente la circolazione del virus.

La Asl invita dunque la popolazione a vaccinarsi, ricordando che il morbillo è una malattia molto contagiosa che può determinare complicanze anche gravi, che seppur rare, possono portare alla morte, in un numero compreso tra le 30 e le 100 morti ogni 100.000 persone colpite.
Le complicazioni sono dovute principalmente a superinfezioni batteriche: otite, laringite, diarrea, polmonite o encefaliti. Si riscontrano più spesso nei neonati, nei bambini malnutriti o nelle persone immunocompromesse.
Il morbillo: sintomi e modalità di contagio
Il morbillo è una malattia che colpisce spesso i bambini tra 1 e 3 anni, per cui viene detta infantile, come la rosolia, la varicella, la pertosse e la parotite, ma può trasmettersi anche agli adulti. Il periodo di incubazione è di circa 10 giorni: inizia all’entrata del virus nell’organismo e finisce all’insorgenza della febbre. Il contagio avviene tramite le secrezioni nasali e faringee, probabilmente per via aerea tramite le goccioline respiratorie che si diffondono nell’aria quando il malato tossisce o starnutisce.
La malattia ha una durata compresa tra i 10 e i 20 giorni.
La persona è contagiosa già da qualche giorno prima dell’inizio dei sintomi; i primi sintomi sono simili a quelli di un raffreddore (tosse secca, naso che cola, congiuntivite) con una febbre che diventa sempre più alta. Successivamente appaiono dei puntini bianchi all’interno della bocca. Dopo 3-4 giorni, appare l’eruzione cutanea caratteristica (esantema), composta di piccoli punti rosso vivo, prima dietro le orecchie e sul viso, e poi su tutto il resto del corpo. L’eruzione dura da 4 a 7 giorni, l’esantema scompare a cominciare dal collo. A volte, rimane una desquamazione della pelle per qualche giorno. La contagiosità è massima nel periodo in cui ha la febbre e l’eruzione cutanea. E’ importante che nel periodo di contagiosità il malato non venga a contatto con altre persone non protette anche se il soggetto può essere già contagioso prima della comparsa dei sintomi.
Non ci sono farmaci specifici contro il morbillo, la terapia è per lo più sintomatica.
Una volta contratto, il morbillo dà un’immunizzazione teoricamente definitiva, quindi non ci si dovrebbe ammalare più per l’intera durata della vita.
Il vaccino
Chi non è certo di avere avuto la malattia dovrebbe comunque vaccinarsi.
Il vaccino del morbillo appartiene ai vaccini vivi attenuati, capaci cioè di stimolare la produzione di anticorpi senza provocare i danni della malattia naturale.
Il vaccino esiste in forma associata a quello contro la parotite e la rosolia (Mpr) o contro la parotite, la rosolia e la varicella (Mprv). Per una protezione completa sono previste due dosi di vaccino, sia negli adulti che nei bambini.
La Legge 119/2017, entrata in vigore pochi mesi fa, ha introdotto l’obbligatorietà della vaccinazione contro il morbillo nella fascia di età 0-16 anni.
La vaccinazione dei soggetti non protetti, ribadiscono dai servizi di Igiene Pubblica e Nutrizione, resta l’unica arma di prevenzione efficace individuale e collettiva.

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